L'ultimo decreto del Governo fa chiudere bar e ristoranti alle 18, tagliando così il giro d'affari, e i consumi, del 50%, come minimo. A tal proposito un operatore ortofrutticolo, che lavora anche con il canale horeca, esprime la propria preoccupazione.
Francesco "Galiscia" Ventrucci
"Di certo, si torna a condizionare un settore - dice Francesco Ventrucci della provincia di Forlì-Cesena - che stava cercando di tornare, seppure con difficoltà, a una sorta di normalità. Anche perché, a mio avviso, è uno dei settori dove gli operatori avevano investito molto in sicurezza: penso alla riduzione dei coperti, ai menù usa e getta oppure solo online, ai termoscanner all'ingresso".
"E i clienti avevano risposto bene, stando alle regole e cercando di riprendere una situazione, se non normale, almeno attenta e nel rispetto delle regole. Per questo andare a penalizzare il canale horeca, e quindi anche tutta la filiera ortofrutticola a monte, è sbagliato. I nostri politici dovrebbero fare un giro al mattino alle fermate dei bus, alle stazioni o nelle metropolitane: non ci sono corse in più rispetto al pre-Covid, quindi tutti sono ammassati e senza distanziamento, perché non si può fare diversamente se si vuole salire a bordo".
Ancora una volta, quindi, si è ricorso alla scorciatoia per poter dire "abbiamo fatto qualcosa", ma senza intervenire dove davvero ci sono i maggiori rischi. Anche perché potenziare il trasporto pubblico non è così semplice e immediato come stabilire una chiusura alle 18.
"Per quanto riguarda la stagione estiva - conclude Ventrucci - da metà luglio fino a fine agosto abbiamo lavorato bene, perché in Riviera sono arrivati tanti turisti, tutti italiani. Distanza di sicurezza e mascherine sono state all'ordine del giorno, così da consentire a tutti di lavorare in sicurezza".