In Basilicata, la campagna castanicola è praticamente terminata. "Si stanno raccogliendo gli ultimi frutti, ma l'annata può essere considerata conclusa. I commercianti della zona stanno iniziando a non ritirare il prodotto, perché non è più conveniente a livello qualitativo e quantitativo. Una stagione, già di per sé caratterizzata da un calo produttivo del 70% (80 le tonnellate raccolte nel 2020), durata poco più di due settimane". E' questo il commento del tecnico dell'Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi, Antonio Basso.
"Rispetto alla scorsa campagna, quest'anno vantiamo indubbiamente una qualità del frutto migliore, con una pezzatura media intorno a 80-90 castagne per chilogrammo di prodotto. A livello termico, le cose non sono migliorate: in questi giorni soleggiati, abbiamo ancora una temperatura di 15°C intorno alle 17. Vantaggiose sono state le piogge dell'ultimo periodo, che hanno sicuramente aiutato l'ingrossamento dei ricci, ma non sono riuscite a determinare una svolta in senso positivo alla produzione".
"I feedback dei castanicoltori non destano entusiasmo. Se facessimo un resoconto per ettaro, rispetto al costo di produzione sostenuto, verrebbe fuori indubbiamente un saldo negativo. Purtroppo, la siccità sta seriamente influenzando la produzione castanicola regionale, tanto da mettere a repentaglio una buona parte delle superfici coltivate. Infatti, sono sempre di più i castagneti abbandonati, proprio perché il ritorno economico si assottiglia anno dopo anno. Se dovessimo fornire un dato oggettivo e realistico, potremmo dire che l'ultima campagna degna di nota si è registrata nel 2011".