Si salvano solo ciliegie, pere e fragole. Per il resto, l'ortofrutta romagnola nel 2020 registra cali in vertiginosi in termini di volumi (e quindi anche di PLV). Non è una novità, ma Cia Romagna ha presentato precisi dati statistici durante il proprio evento annuale svoltosi un paio di giorni fa, online.
"Nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini - si legge nel report - le rese delle albicocche sono diminuite dell'86%. Altro calo drastico si è avuto per le susine, con una perdita del 61%. Non vanno meglio le cose per le nettarine (-54%) e per le pesche (-37%)".
Foto Condifesa Ravenna relative alla gelata dell'aprile scorso
Per il kiwi, il calo è stato più contenuto, attorno al 24%, di cui il 37% nella sola provincia di Ravenna che è un polo molto importante per questa coltura. Tale zona è stata l'epicentro della gelata di fine marzo e primi di aprile; e infatti qui le albicocche sono andate perse per il 95% e le nettarine per l'83%.
Le fragole hanno registrato una crescita del 13% in campo e del 2% in serra, a livello locale. Molto meglio il pero che aumenta, come rese, del 30%, ma va anche sottolineato che il 2019 era stato un anno molto scarico. Per le ciliegie, le rese medie sono aumentate di quasi il 14%.
Riguardo alle superfici coltivate nel 2020, l'albicocco sulle tre province è presente su 4480 ettari, con un calo dell'1,2% rispetto al 2019. Nella suddivisione per province, Ravenna ne conta 2580 ettari, Forlì-Cesena su 1744 e Rimini su 156 ettari.
Le fragole contano 195 ettari (calo del 4%) di cui 137 a FC, 30 a RA e 28 a RN. Stabile il ciliegio con 766 ettari, di cui 534 a Forlì-Cesena. Ancora in calo le superfici di pesche e nettarine, scese a 8306 ettari (-9).
Forte balzo in avanti del kaki, che raggiunge quota 1074 ettari con un incremento del 20% sul 2019. Anche il noce aumenta: gli ettari sono 581 e l'incremento è del 6%. Facendo un bilancio totale delle superfici a frutta in Romagna, gli ettari sono stabili a 31.963 (-0,4% rispetto al 2019).