"Attualmente siamo impegnati con le operazioni di stoccaggio di carote, sedano rapa e cavolo cappuccio e rosso. Le carote non hanno avuto una buona stagione di crescita. La loro resa è risultata più bassa del 15%, in media, rispetto all'anno scorso. Tuttavia, il prodotto frigoconservato è di qualità eccellente. Non sappiamo come andrà nei prossimi mesi, ma le condizioni di stoccaggio sono buone. Quest'anno abbiamo meno carote a disposizione e anche la domanda è inferiore, a causa della pandemia di coronavirus. Il settore alberghiero è fermo e i commercianti chiedono meno carote. La domanda dal settore retail, fortunatamente, riesce in parte a compensare". A spiegarlo è Alexander Verduyn, della Verduyn, Belgio.
Secondo Verduyn, anche i coltivatori olandesi hanno delle carenze di carote. La Francia, d'altra parte, sembra passarsela meglio: "Tuttavia, dovremo stare a vedere come si svilupperà la stagione. Con questo virus è molto più difficile fare delle previsioni. Attualmente le esportazioni sono poche, ma è possibile, tuttavia, che si registri una ripresa. Solo Francia e Regno Unito hanno volumi sufficienti per il momento. Nonostante ciò, il commercio continua e la situazione continua a essere movimentata. Speriamo di avere un aumento della domanda quando il settore alberghiero aprirà di nuovo".
Ortaggi invernali
Come è successo per tutti gli ortaggi a radice, anche le rese di cavolo cappuccio di quest'anno sono state più basse. "Il clima secco ha lasciato senza dubbio il segno. I porri, d'altra parte, stanno andando bene. I volumi sono abbondanti, per il momento, e le vendite procedono bene. Tuttavia, gli ortaggi invernali beneficerebbero di un clima più freddo, che stimola la domanda per questi prodotti".
"La stagione di broccoli e cavolfiori è terminata. Nonostante il clima secco, abbiamo avuto delle buone rese. La domanda si è mantenuta costante e in linea. E' stata una stagione senza grandi alti e bassi. Inoltre, entrambi i prodotti hanno registrato prezzi eccellenti".
Ripresa prevista all'inizio dell'anno nuovo
"La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto significativo sul mercato. Fortunatamente, al momento la situazione è nettamente migliore rispetto al primo lockdown. Attualmente c'è ancora movimento sul mercato, perché le scuole e la maggior parte delle mense sono aperte. Inoltre, molti ristoranti hanno cominciato a fare servizio d'asporto e consegne a domicilio".
Solitamente, per Verduyn la situazione si fa più tranquilla a Natale. "La maggior parte dei menù di Natale prevede carne di cervo e un po' meno verdure tipicamente invernali. Tuttavia, le prime settimane dell'anno nuovo sono impegnative, per noi. Infatti, in quel periodo le persone vogliono smaltire i chili guadagnati durante le feste natalizie e vogliono mangiare alimenti sani e quindi includono nei loro pasti anche le verdure invernali".
Automazione
La pandemia non sta avendo un impatto solo sul mercato, ma anche nella gestione giornaliera delle attività. "Sfortunatamente, abbiamo meno contatti con i nostri clienti. Lavoriamo di più da casa e non ci sono nemmeno fiere o altri eventi. Eppure cerchiamo di restare ottimisti. Spunta sempre il sole, dopo la tempesta". Nonostante tutte le sfide di quest'anno, la società continua a svilupparsi.
"Ci stiamo affermando in Francia e tutto sta procedendo secondo i piani. Qui in Belgio stiamo automatizzando il nostro reparto di imballaggio. Entro tre mesi passeremo a un nuovo programma ERP e WMS. Dobbiamo continuare a guardare al futuro. Diventa sempre più difficile trovare braccianti - conclude Verduyn - ed è per questo che dobbiamo automatizzare i nostri processi".
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