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E' la 311ma referenza italiana a marchio europeo

Rucola della Piana del Sele Igp: ora e' tempo di raccontare e valorizzare il prodotto

"Questo riconoscimento certifica che è stato fatto un buon lavoro: tutti gli agricoltori della Piana del Sele hanno ora una marcia in più nella coltivazione di questa baby leaf". Commenta così Fabio Altamura, vice presidente dell'Op Altamura di Pontecagnano Faiano (SA), l'iscrizione nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette della "Rucola della Piana del Sele".

Dal 27 novembre 2020, la Rucola della Piana del Sele Igp è infatti ufficialmente il 311mo prodotto italiano a marchio europeo Dop/Igp/Stg.

La Rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3.600 ettari (dati Coldiretti Campania), distribuiti su 8 comuni (Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum). La produzione media degli ultimi anni è stata pari a 400mila tonnellate di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 680 milioni di euro.

"Negli ultimi anni, anche altri Paesi hanno iniziato a produrre rucola. Si pensi ad esempio alla Spagna. Il prodotto italiano ha però sempre fatto la differenza in termini di qualità - continua Altamura - Per noi, l'Igp è una grande occasione". Le previsioni stimano una crescita intorno al 20%, come si evince dagli studi di Ismea pubblicati di recente sulle performance dei prodotti a marchio. L'Igp spingerà il fatturato della rucola della Piana del Sele a 850 milioni di euro, posizionandola al terzo posto per fatturato tra i prodotti a marchio europeo.

"Non posso che esprimere soddisfazione, dopo anni di intenso lavoro portato avanti con i tanti imprenditori che hanno creduto nel progetto - ha dichiarato in una nota stampa Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno e dell'associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele - L'Indicazione geografica protetta porterà a un'ulteriore crescita del mercato, con l'auspicio ovviamente che riparta l'economia legata al comparto della ristorazione, delle cerimonie e l'export, fermi a causa dell'emergenza Covid-19".

Rucola: vendite buone, ma manca l'Horeca
Il lockdown a semaforo nelle Regioni italiane non ha influito molto sulle movimentazioni di prodotto. "Si sente la mancanza del canale Horeca, che in questo momento registra dati bassissimi. Questo influisce, di conseguenza, sulle nostre vendite totali di rucola e altre nostre produzioni. Stiamo tenendo duro, non siamo sui livelli stagionali e le difficoltà non mancano, per tutto il mercato ortofrutticolo. Ma, a differenza di altri, non possiamo lamentarci".

Per quanto riguarda il settore retail, infatti, il vicepresidente dell'Organizzazione di produttori di prima gamma 100% italiana, specializzati nella coltivazione di baby leaf, dichiara: "I supermercati mostrano una richiesta costante e vendite regolari. Questo, in parte, ci consente di compensare il dato negativo di altri canali".

Ogni anno, l'Op registra l'ingresso di nuovi soci. "Di conseguenza, anche le superfici e le rese aumentano. Grazie all'Igp, speriamo di incrementare non solo il volume di vendita, ma anche la qualità, la riconoscibilità, l'autorevolezza e il prestigio del prodotto".

Il marchio europeo sarà presente sui packaging. "Sulle vaschette di rucola verrà sicuramente inserito il logo Igp, ma siamo in attesa di linee guida per capire come procedere. E' un aspetto che va raccontato e valorizzato", spiega Altamura.

E concludendo, una nota positiva sull'attuale situazione Covid-19. "Nonostante si tratti di una crisi a tutti gli effetti, finora il coronavirus ci ha permesso di fermarci un attimo e capire la direzione da prendere in termini di investimenti e ponderare progetti futuri. Ci ha dato tempo, cosa che in questo settore non è così scontata".

Contatti
Op Altamura
via Pacinotti
Pontecagnano Faiano (SA)
Email: [email protected]
Web: www.opaltamura.com