La raccolta dell'Arancia Rossa di Sicilia a Indicazione geografica protetta (IGP) è iniziata lo scorso sabato, 19 dicembre 2020. Subito prima di Natale si parte con la varietà Moro. Dal 2 gennaio 2021 toccherà al Tarocco e infine al Sanguinello, nella seconda metà febbraio.
Giovanni Selvaggi
"Quella di quest'anno è una campagna indubbiamente condizionata dai cambiamenti climatici in atto - ha affermato il presidente del Consorzio Arancia Rossa Igp, Giovanni Selvaggi - I frutti avranno una pezzatura tendenzialmente di calibro inferiore, a causa del clima particolarmente caldo dei mesi estivi. Tuttavia, le arance rosse di questa campagna che sta per iniziare sono di ottima qualità e arriveranno sulle tavole degli italiani già a Natale"
Il consorzio Arancia Rossa di Sicilia, che Selvaggi guiderà per il prossimo triennio, conta 45mila ettari coltivati ad arancia rossa. I soci sono 450, di cui 70 sono confezionatori, e vanta 52 prodotti autorizzati all'uso del marchio IGP.
Le province coinvolte nel consorzio sono tre: Catania, Siracusa e, in parte, anche Enna. La stagione 2020 si è chiusa in crescita di 26mila tonnellate di Arancia Rossa Igp commercializzata rispetto alle 19mila tonnellate del 2019 e alle 17.200 tonnellate del 2018.
"Nei progetti dei nostri produttori c'è l'ampliamento degli agrumeti e sono già in tanti ad aver piantato nuovi aranci, ma ci vogliono almeno 5 anni perché un agrumeto diventi produttivo - ha spiegato il presidente Selvaggi - un lasso di tempo importante che, alla fine del processo di ampliamento, dovrebbe far raddoppiare la superficie di agrumeti certificati del consorzio entro il 2025".
"Da due anni, inoltre, stiamo lavorando per il rinnovo del disciplinare del Consorzio - ha raccontato Selvaggi - uno strumento essenziale per regolamentare al meglio il prodotto e la sua commercializzazione. L'iter burocratico è lungo e complicato e, sebbene il lavoro sia in fase avanzata, non potrà esserci un nuovo disciplinare in tempi brevissimi. Tra le novità più significative del nuovo disciplinare - dice Selvaggi - l'inserimento dei portainnesti tolleranti al virus della Tristeza (CTV), e dei nuovi cloni di arancia tarocco (tarocco Tdv, tarocco Ippolito, tarocco rosso Vcr, Lempso, Meli Sant'Alfio e altri cloni). L'inserimento dei nuovi cloni ci permetterebbe di allungare la nostra stagione fino a tarda primavera, e questo vorrebbe dire più possibilità di commercializzare l'arancia rossa nei mercati nazionali e internazionali".
"Negli ultimi tre anni abbiamo svolto un gran lavoro. L'obiettivo immediato è quello di consolidare quanto fin qui fatto. La Tristeza ha devastato gran parte degli agrumeti e molti produttori sono stati costretti a riconvertire gli impianti - ha detto Selvaggi - puntiamo non solo a far raddoppiare la nostra superficie certificata, ma anche avere sempre un numero più alto di soci. Cerchiamo però solo persone che credono nel nostro progetto".
"Le produzioni Dop e Igp sono una risorsa, per la Sicilia, e i numeri lo dimostrano. Alla Regione chiediamo da tempo un catasto agrumicolo - ha aggiunto - ma nessuno ci ha mai ascoltati. In Sicilia ci sono circa 50mila ettari di agrumeti di arancia rossa. Questo deve far riflettere. Noi, con quel bollino IGP che apponiamo sulle nostre arance, diamo un valore aggiunto, una garanzia di qualità. Ma anche la politica deve fare il suo, investendo insieme a noi sulla promozione. Perché il nostro è e vuole rimanere un settore importante per l'economia dell'Isola".
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