Gli ultimi dati Wapa-World Apple and Pear Association, aggiornati a dicembre 2020, riportano stock totali di mele in aumento dell'1,1% per l'Italia, rispetto all'anno precedente.
Fonte: Wapa - I dati complessivi per l'emisfero nord del mondo sono disponibili sul sito web Wapa
A livello varietale, gli stock italiani di Renette e Granny Smith hanno segnato una crescita rispettivamente del 66,8 e del 45,3% rispetto al 2019. La flessione maggiore si è invece registrata per la Jonagold (-50,3%).
Stock per varietà - Italia. Clicca qui per un ingrandimento della tabella. Fonte: Wapa
"Tra le specie di frutta prodotte e consumate in Italia, le mele rivestono indubbiamente un ruolo di primo piano - si legge nel Focus Mele elaborato da Ismea - In termini di quantità, queste pomacee rappresentano il 16% degli acquisti di frutta fresca degli italiani (inclusi gli agrumi), confermandosi così in prima posizione davanti a banane e pesche e nettarine, con queste ultime che però beneficiano di un'offerta limitata ad alcuni mesi dell'anno".
"La forza del comparto melicolo nazionale - continua il Focus Ismea - risiede in gran parte nella capacità di aggregare e gestire l'offerta, nonostante alla base vi sia una estrema polverizzazione del tessuto produttivo agricolo. Quindi l'aggregazione dell'offerta, unitamente alla buona capacità di leggere e condividere informazioni, consente agli operatori di realizzare strategie commerciali idonee a poter competere a livello internazionale e, allo stesso tempo, a garantire un'adeguata redditività".
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Parlando di mercato all'origine, il Focus Ismea sottolinea come la carenza di frutta estiva (in particolare pesche e nettarine) abbia favorito le vendite di mele anche in estate, fino all'esaurimento delle scorte residue della campagna precedente.
"Quindi, in agosto, le mele del nuovo raccolto hanno trovato un adeguato spazio sul mercato e sono state esitate sulla base di quotazioni che hanno mostrato una certa continuità con la conclusione della campagna 2019/20. In Italia, i prezzi di esordio delle diverse varietà si sono collocati su livelli nettamente superiori a quelli iniziali della campagna 2019/20 e di quella 2018/19".
Secondo i dati Ismea Nielsen, negli ultimi 12 mesi, complice il lockdown, le vendite al dettaglio di mele hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi anni: sono aumentate del 4% su base annua mentre la spesa è cresciuta del 17%, trainata dall'aumento del prezzo medio (+13%).
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"In particolare, la distribuzione degli acquisti nell'arco dell'anno evidenzia un effetto lockdown positivo sulle vendite al dettaglio di mele. Infatti, tra marzo e maggio 2020 le vendite sono aumentate sensibilmente rispetto al 2019 e anche il prezzo medio ha registrato l'aumento di qualche centesimo di euro" si spiega nel Focus Ismea.
"In settembre, l'avvio della campagna 2020/21 è avvenuto sulla base di un lieve incremento su base annua sia delle quantità vendute sia del prezzo medio".
Commercio con l'estero dell'Italia nella stagione 2019/20
La mela è il prodotto ortofrutticolo che vanta il miglior saldo della bilancia commerciale italiana. "Nell'ultima campagna commerciale, da agosto 2019 a luglio 2020, il saldo dell'Italia ha sfiorato quota 750 milioni di euro grazie all'esportazione di circa 877mila tonnellate di mele".
"Rispetto alla campagna 2018/19 – si legge nel Focus Ismea – la quantità esportata è cresciuta dell'1% e gli incassi sono aumentati dell'8,5% grazie anche all'incremento del prezzo medio all'export (+7,4%). Contemporaneamente, le importazioni sono diminuite del 29% in termini di quantità e del 14% in valore. I prezzi medi all'import delle mele sono aumentati del 22% circa".
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Nella campagna 2019/20, la Germania si conferma il primo cliente dell'Italia con un forte incremento (+26% in valore e +22% in quantità) rispetto alla campagna precedente. Questa nazione, da sola, vale circa un terzo degli introiti complessivi generati dalle esportazioni. In seconda posizione si piazza l'Egitto con un forte aumento sia in termini di quantità importate (+27%) sia di prezzo medio all'import (+29%).
Inoltre, si segnalano le flessioni di Spagna e Arabia Saudita e la pesante battuta d'arresto dell'India (-40% in volume e valore) che nella campagna precedente era stata la sorpresa positiva attestandosi in quarta posizione.
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"Per quanto concerne i mercati di approvvigionamento dell'Italia, nella campagna 2019/20, il Cile è risultato il nostro principale fornitore con un incremento del 37% – si sottolinea nel Focus Ismea – Inoltre, si segnala l'incremento delle importazioni da Spagna e Germania e di contro il ridimensionamento del ruolo della Francia, grazie soprattutto alla diminuzione del prezzo medio all'import che ha determinato una riduzione del 17% della spesa nonostante le forniture siano lievemente cresciute (+1%)".
Nell'ultima campagna, circa i tre quarti delle 45.500 tonnellate di mele importate dall'Italia provenivano dai Paesi dell'Ue, anche se nel caso delle importazioni da Germania e Paesi Bassi si tratta di triangolazioni di prodotto originario dell'emisfero australe.