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OP Bristol propone una filiera italiana al 100 per cento

"Siamo gli artigiani del melone"

"Per la campagna 2021 abbiamo incrementato i trapianti di prodotto precoce di circa il 20%, vista la maggiore richiesta registrata negli ultimi tre anni. Veniamo da un 2020 soddisfacente, tutto sommato: dalle 7.200 tonnellate di meloni e angurie movimentate nell'anno precedente siamo passati a 7.700 tonnellate. Il fatturato totale ha subito una leggera flessione, passando da 6,8 a 6,5 milioni di euro, a causa di un riassestarsi dei prezzi".

A dichiararlo è Tommaso Concari, responsabile tecnico del controllo delle produzioni in campo e responsabile gestione sistemi qualità della Organizzazione di produttori Bristol, gruppo nato nel 1999 e costituito da 17 aziende agricole divise in 5 Regioni (Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Abruzzo), con l'obiettivo di commercializzare meloni e angurie di alta qualità.


(Foto fornite dalla Op Bristol)

"Il nostro motto aziendale è Coltiviamo la qualità nel campo. Siamo convinti che la qualità intrinseca dei prodotti ortofrutticoli si ottenga nel processo produttivo in campagna. Annoveriamo una superficie lorda di 250 ettari, con una variabilità di anno in anno. La nostra finestra commerciale va dalla prima decade di maggio a metà settembre", continua Concari.

La coltivazione di melone in serra ricopre una superficie di circa 45 ettari, mentre quella in pieno campo si estende su una superficie di circa 55 ettari. "Potremmo definirci gli artigiani del melone. Siamo specializzati nel melone liscio, varietà Honeymoon, con un grado Brix di 15-16 costante e una produzione lorda per ettaro di circa 30 tonnellate. Tra una decina di giorni, inizieranno i trapianti precoci in Toscana". La coltivazione di anguria in serra avviene su una superficie pari a circa 50 ettari, mentre in pieno campo si estende su una superficie di circa 75 ettari.


(Foto fornite dalla Op Bristol)

Uno dei punti forza della Op Bristol è lo sviluppo della logistica, compiuto in particolare negli ultimi anni. "Abbiamo delocalizzato la produzione in 5 regioni, perché quello che vogliamo offrire al consumatore finale o anche a fornitori/Grande distribuzione organizzata è una standardizzazione del prodotto, in campo e a livello commerciale". 

Concari, nei suoi studi da tecnologo alimentare, ha imparato che il consumatore si conquista in primis con lo sguardo. "La qualità visiva per la nostra Op è fondamentale. In campagna, in fase di raccolta, utilizziamo ad esempio il pluriball o millebolle, per evitare che i nostri meloni si ammacchino durante il trasporto all'impianto di lavorazione. Gli stacchi di prodotto avvengono due volte al giorno, quando il frutto ha raggiunto il giusto grado di maturazione e per valorizzare al massimo l'aspetto organolettico e il suo aroma, oltre che la sua dolcezza. Questo crea, di conseguenza, un costo di raccolta molto alto, ma ne siamo consapevoli. La lavorazione dei meloni, in oltre il 90% dei casi, avviene nella stessa giornata di raccolta, previo tassativo controllo qualità".


(Foto fornita dalla Op Bristol)

La Op Bristol investe notevoli risorse in ricerca e sviluppo per migliorare la qualità e la salubrità dei suoi prodotti. Si avvale di un centro di packaging sito in Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), dove ogni partita di merce viene giornalmente sottoposta a severi controlli igienico-sanitari e qualitativi: solo i prodotti migliori vengono commercializzati a marchi Bristol e Venere (per quanto riguarda il melone) e a marchio Lola (per quanto riguarda l'anguria).


(Foto fornita dalla Op Bristol)

"I canali di vendita preferenziali del nostro melone sono quelli della Grande distribuzione organizzata del centro-nord Italia. Per l'anguria, invece, dato che coltiviamo per la maggior parte una nostra varietà esclusiva dal nome commerciale Lola, di grande pezzatura (18- 25 kg), le vie preferenziali di vendita sono i mercati generali. I prezzi medi del 2020 sono stati di oltre 2 euro/kg su tutta la stagione con punte anche fino a 4 euro/kg per il melone a marchio Bristol, e 0,70 euro/kg con punte di 1,30 euro/kg per l'anguria a marchio Lola".


(Foto fornite dalla Op Bristol)

Nel 2021 continua la collaborazione con l'Università di Firenze
"Sono ormai tre anni che collaboriamo su un modello per la gestione idrica del melone in serra e in pieno campo. Stiamo testando delle sonde wireless, che ci permettono di avere in tempo reale valori come umidità e temperatura, sia del terreno sia dell'ambiente circostante. Un nuovo approccio scientifico del fare agricoltura. Le innovazioni si innestano all'esperienza di anni dei nostri produttori", conclude Concari.


(Foto fornita dalla Op Bristol)

Contatti
Tommaso Concari - resp.le tecnico  agronomico e gestione qualità 
Cell.: +39 347 6859497
Email: [email protected]
O.P. Bristol Soc. Agr. Cons. a r.l.
Via San Protaso, 23
29017 Fiorenzuola d'Arda - Piacenza (PC)
Tel./Fax: +39 0523 983624
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