Con la messa a dimora di 150 piante di pistacchio nel terreno dell'azienda agraria dell'I.I.S "Benedetto Radice" comincia una prima fase sperimentale del progetto Clean Pistachio, finanziato dalla sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020.
Il progetto ha lo scopo di valorizzare sia le colture (biologiche, convenzionali e DOP) sia i prodotti trasformati. A tal fine,
i nove partner del progetto (la "Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo Bronte", sei aziende agricole siciliane e il Dipartimento Di3A dell'Università di Catania, oltre lo stesso istituto di Bronte), nel corso dei tre anni di attività sperimenteranno tecnologie innovative a ridotto impatto ambientale, che possano rendere la gestione della coltura ecocompatibile e sostenibile, in modo da ottenere un prodotto finito di elevata qualità.
La realizzazione di questo progetto di cooperazione consentirà, oltre che a consolidare i rapporti tra le imprese agricole, gli enti e le strutture di ricerca, anche a trasferire dal mondo della ricerca le innovazioni che meglio rispondono ai bisogni reali delle imprese.
La coltivazione del pistacchio rappresenta un'unicità, nel territorio di Bronte, la cui superficie è caratterizzata per il 90% da un terreno vulcanico, che da un lato gode di ottima fertilità ma dall'altro è per larga estensione roccioso.
Il pistacchio siciliano, ormai famoso nel mondo, non è privo di criticità. I pistacchieti, frazionati e in posizione scoscesa, rendono difficilissimo l'uso di macchinari che consentirebbero di ridurre i costi di produzione. Questa, insieme ad altre difficoltà strutturali, rendono la redditività della pistacchicoltura così realizzata esposta a continui rischi di crisi economica. Svariati studi, tuttavia, hanno dimostrato come tecniche di coltivazione ecocompatibili possano meglio adattarsi alle condizioni socio-strutturali e ambientali nelle quali la pistacchicoltura si esercita.
Pistacchieto sperimentale presso l'Azienda agricola Parco Salanitro di Adrano (CT)
E' previsto anche un impianto sperimentale di mezzo ettaro, precedentemente definito e delimitato in 4 particelle, dove sono stati trapiantati quattro diversi cloni di pistacchio (due innestati e due da innestare). Qui sarà verificato l'impiego di nuove applicazioni innovative di difesa in piante giovanissime di pistacchio, effettuando inoculazioni artificiali dei principali patogeni riscontrati su pistacchio, per poi applicare le nuove metodologie di lotta.
Il progetto non coinvolge solo aziende etnee; infatti, da un punto di vista tecnico-produttivo tutto il comparto beneficerà del trasferimento di innovazioni di processo e di prodotto che permetteranno di ottenere una produzione "eco-friendly". I vantaggi saranno sia tecnici, in quanto si otterrà una migliore qualità del prodotto, grazie a una sensibile riduzione o eliminazione di composti di sintesi, sia economici grazie a una riduzione dei costi di produzione.