Lo scorso anno, un produttore di fragole specializzato ha avuto una brutta esperienza con la paglia usata come pacciamatura: il fragoleto è stato pesantemente attaccato da ragnetto rosso. L'agricoltore non riusciva a capacitarsi, perché non c'erano i presupposti per una presenza così massiccia, mai avvenuta prima.
"Poi, parlando anche con alcuni tecnici - spiega il produttore - ho capito che io stesso avevo portato il ragnetto rosso attraverso le balle di paglia che avevo acquistato". La paglia funge da pacciamatura ed è una pratica consolidata a tutte le latitudini. Una curiosità: lo stesso nome inglese della fragola, strawberry, tradotto alla lettera significa 'bacca di paglia' (straw-paglia; berry-bacca).
"Dopo la brutta esperienza del 2020 - aggiunge - ho deciso di percorrere un'altra strada. Ho steso un telo pacciamante come quello usato dai vivaisti. E, al momento, sono molto soddisfatto".
La prima obiezione che gli si potrebbe fare sta nella questione dello smaltimento. In realtà l'impianto in questione, circa 10mila piante, sfrutta il ristoppio, quindi il telo rimarrà nella stessa posizione per più anni. Successivamente potrà essere rimosso e reinstallato. Insomma, non verranno generati rifiuti per molti anni.
"Il costo iniziale è maggiore rispetto alla paglia, però si ottengono diversi vantaggi: prima di tutto, non corro più il rischio di portarmi sotto serra degli insetti o dei funghi che potrebbero essere presenti nella paglia; poi, l'efficienza pacciamante del telo è maggiore e le fragole non si sporcano minimamente di polvere; infine, il fragoleto ha un aspetto più ordinato e, anche quando vengono i clienti, l'impressione è migliore".
Il produttore, di Cesena, ha utilizzato questa soluzione sia in serra, sia in tunnel veronese.