Visita aziende frutticoli in tutta la penisola, il tecnico Pietro Cimatti, esperto in frutticoltura e in particolar modo in nutrizione. "Dopo aver visitato tutte le principali aree frutticole italiane, mi sono fatto questa idea. Come già altri hanno riferito, nel 2021 ci saranno ancora meno kiwi rispetto al 2020, a livello italiano".
Se poi vogliamo scendere nel dettaglio, in Emilia Romagna la situazione pare leggermente migliore rispetto alla scorsa annata, quando la gelata aveva colpito molto duramente. Quest'anno, invece, i danni sono stati a macchia di leopardo. "Ma in altre zone produttive, come Veneto e Piemonte - aggiunge il tecnico - le quantità sono state più che dimezzate. In talune aree, la temperatura è scesa sotto i 7-8 °C sottozero, per cui in queste condizioni c'è poco da fare".
Danno da gelo su impianto di kiwi. Foto Condifesa Ravenna
Cimatti ha una sua filosofia circa la prevenzione dei danni da gelate: "La nutrizione è fondamentale. Me ne occupo da 45 anni e ho maturato una certa esperienza. Vi sono alcuni impianti di kiwi che, seguiti con determinati accorgimenti nutrizionali, hanno superato temperature sottozero di 3-4 °C. In un'azienda di Cotignola (Ravenna), zona che definirei il nodo del freddo della Romagna, grazie a un impianto antibrina progettato alla perfezione e a un piano di concimazione studiato proprio in previsione di gelate tardive, ebbene, in questa azienda la perdita di gemme non ha superato il 10%, garantendo così una piena produzione. E dire che la temperatura era scesa di oltre 6 °C sottozero! In un'annata come questa, significa che la PLV sarà molto alta".
Pietro Cimatti
Cimatti poi ricorda che, quest'anno, si è registrato il minimo solare, che non si verificava dal 1630. "Dal punto di vista climatico, ciò significa che andiamo incontro a una maggiore instabilità, con eventi estremi per i prossimi 10-15 anni e, probabilmente, una successiva fase più fredda. Dal 1630, dopo il minimo solare, si ebbe una Peg, cioè Piccola era glaciale".
Il tecnico, studioso di climatologia, sostiene che compongono il clima almeno 73 fattori, di cui l'anidride carbonica è soltanto uno. "Ma al giorno d'oggi pochi prendono in considerazione gli altri 72 parametri. Ci si lascia condizionare da un solo fattore; ma il clima non potremmo mai ingabbiarlo nei nostri stereotipi".
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