Il 23 marzo 2021, la portacontainer Ever Given - gestita da Evergreen - ha attuato una manovra sbagliata mentre navigava nel Canale di Suez in direzione nord, bloccando completamente il tratto di mare. Il blocco, durato una settimana, ha messo in evidenza sin da subito alcune criticità della catena logistica internazionale.
"La nave è rimasta bloccata meno di una settimana nel Canale di Suez, ma le ripercussioni si protrarranno ancora per mesi - ha dichiarato Antonella Teodoro, economista ed esperta di trasporti internazionali ai microfoni di Container, su Radio 24 - Ciò avrà conseguenze per vari attori della catena di approvvigionamento. A partire dai porti, che subiranno gli effetti negativi del congestionamento causato dall'arrivo contemporaneo di varie navi. Si prevede, inoltre, una mancanza di container, cosa avvenuta anche qualche mese fa. Da non sottovalutare, infine, il picco delle tariffe del trasporto marittimo, che dovrebbe palesarsi nelle prossime settimane. Aumento che chi non ha contratti con le compagnie di navigazione sta già pagando".
Foto tratta dal profilo Instagram di Julianne Cona, ripresa dalla Maersk Denver
L'esperta ha sottolineato che è difficile dire se ci sia un collegamento diretto tra la chiusura del Canale e l'aumento delle tariffe. "Le cifre variano di settimana in settimana: si parla, infatti, di spot raise. Al momento, si registra un 8-10% in più su base settimanale che, con il passare del tempo, si concretizzerà sempre più", ha spiegato Teodoro.
Per quanto concerne i porti italiani, l'esperta prevede congestioni. "Porti importanti per le merci containerizzate, come quello di Genova, potrebbero subire l'arrivo contemporaneo di più navi. E' però difficile quantificare quale sarà l'entità della congestione e quali porti ne subiranno le conseguenze. Ora, le compagnie di navigazione hanno infatti il problema di definire una strategia di network tale da limitare il più possibile i disagi".
Gigantismo navale: ricorso a portacontainer sempre più ampie
"Si tratta di un effetto del trasporto marittimo che si è venuto a creare e al quale i porti hanno dovuto e devono cercare di adeguare le proprie infrastrutture - ha concluso Teodoro - Il gigantismo navale va, inoltre, di pari passo con la concentrazione delle società di navigazione. L'uno è causa ed effetto dell'altro. Navi così grandi hanno ragione economica di esistere solo se viaggiano con un certo grado di utilizzo".