"Al prossimo rilevamento prezzi, gli aumenti per alcuni semilavorati in legno potrebbero essere superiori al 50%. Basti pensare che a fine 2020 già si registravano incrementi superiori al 20% e ad oggi le previsioni tendono a un'ulteriore risalita, nel breve termine. A tutto ciò va anche sommato il fatto che da gennaio 2021, l'incremento dei costi energetici ha portato a un aumento di oltre l'8% dei costi in bolletta per le nostre aziende". A denunciare una situazione ormai insostenibile è il direttivo del Gruppo Imballaggi Ortofrutticoli di Assoimballaggi di FederlegnoArredo, guidato da Cosimo Messina Giovanni Napodano e Francesco Berardi.
"Già in passato – spiega il direttivo Gruppo Imballaggi - si sono verificate situazioni simili e i produttori di imballaggi in legno sono riusciti ad assorbire i maggiori costi evitando di riversarli sul cliente, ma oggi l'incremento è troppo elevato e troppo repentino per riuscire a seguire la medesima strada. Dobbiamo far fronte alle richieste dei nostri clienti, ma gli aumenti del costo del prodotto finito saranno inevitabili. Il problema - spiegano - non è soltanto il prezzo ma la stessa possibilità per le aziende produttrici di approvvigionarsi della materia prima e quindi di soddisfare una domanda di imballaggi in legno crescente, spinta dalla sempre più alta richiesta dell'uso di packaging sostenibili nel comparto dell'ortofrutta".
"Per risolvere il problema si potrebbe guardare, in parte, a casa nostra, visto che esistono circa 11 milioni di ettari forestali poco sfruttati, la cui gestione avrebbe ricadute positive anche sul mantenimento della stabilità del suolo e dell'equilibrio idrogeologico. Speriamo - conclude il direttivo - che la situazione attuale sia frutto di circostanze contingenti temporanee, da parte nostra, come gruppo, ci impegniamo a fare squadra per garantire, per quanto possibile, la piena disponibilità degli imballaggi per continuare a far sì che l'ortofrutta arrivi sulle tavole degli italiani mantenendo la loro naturale freschezza e qualità".