Martedì 4 maggio 2021 si è tenuto il primo webinar dei "Martedì di medFEL". Argomento: le previsioni del raccolto di albicocche dei quattro principali Paesi produttori europei, realizzato grazie al partenariato stabilito con le strutture locali delle varie nazioni.
Un webinar animato da Eric Hostalnou (capo del dipartimento frutta e verdura della Camera dell'agricoltura dei Pirenei Orientali), Nathalie Bonnet (Domaine des Coteaux presente a nome della AOP Pesche e Albicocche di Francia), Santiago Vazquez (Federazione delle cooperative agroalimentari spagnole), Elisa Macchi (direttore del Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara-CSO) e Georges Kantzios (cooperativa ASEPOP).
Jean-Louis Cazaubon, vicepresidente della regione francese dell'Occitania e responsabile dell'agroalimentare e della viticoltura, ha introdotto la necessità di una versione digitale di medFel, "perché è importante mantenere il legame tra tutti gli attori della filiera. Ed è tanto più necessario a seguito delle gelate registrate nelle nostre regioni, che ci impongono di fare il punto della situazione e di riflettere su come utilizzare nel modo più efficace possibile le risorse messe a disposizione dallo Stato, dalle regioni, da alcuni dipartimenti e dagli enti locali".
Uno sguardo alla campagna europea del 2020
Un anno complicato per molti Paesi a causa di problemi climatici (mancanza di freddo in inverno, gelo, pioggia e grandine) che hanno colpito la maggior parte dei bacini di produzione.
Campagna piuttosto soddisfacente nel 2020 per i produttori e le Op della Grecia, nonostante la mancanza di produzione dovuta al freddo e al gelo durante la primavera; una resa di 78.000 tonnellate l'anno scorso contro le 100.000-105.000 tonnellate di un'annata normale. Un calo di produzione del 20% che ha generato buoni prezzi.
In Italia, si parla di un 50% in meno per la produzione italiana rispetto al 2019 (163mila ton). L'Emilia-Romagna, una delle maggiori regioni produttrici, è stata colpita fortemente: 13.000 tonnellate prodotte per un potenziale di circa 100mila ton, quasi il 90% di perdita nel nord Italia rispetto al 2019. Il sud del Paese, anch'esso colpito dal gelo, se l'è cavata leggermente meglio, ma ha comunque subito perdite del 20-30% a seconda della regione.
Per la Spagna, la campagna 2020 è stata positiva nonostante il gelo, con risultati superiori a quelli della stagione 2019/18. Per Murcia, la principale comunità autonoma spagnola in termini di produzione di albicocche, c'è stata una forte evoluzione in termini di rinnovamento varietale, con la graduale scomparsa delle cultivar destinate all'industria a favore di quelle destinate al mercato del fresco. C'è stata anche un'evoluzione nella produzione al nord: nuovi frutteti di varietà tardive in Catalogna e Aragona subentrano alla produzione di Murcia.
In Francia si è registrato un deficit di produzione nel 2020 come in tutta l'Europa, causato dalle avverse condizioni climatiche (temperature troppo miti in inverno con gelate in primavera e piogge eccezionali in maggio, e grandine in alcune zone).
Un mercato fluido per la maggior parte dell'estate e una produzione che si è fermata prematuramente all'inizio di agosto. Soddisfacenti i prezzi di vendita ma insufficienti per bilanciare e compensare le perdite di alcuni produttori, che sono arrivate fino al 50%.
Previsioni sul raccolto 2021
Le previsioni in Spagna sono inferiori alla media e alla produzione dell'anno scorso, a causa delle gelate di fine marzo/inizio aprile. Si tratta del terzo anno consecutivo di carenza di prodotto per il Paese.
Con 87.000 tonnellate nel 2021 contro 100.000 del 2020 e 157.000
della media 2015-2019, si registra un 15% in meno rispetto all'anno scorso e un 30% in meno rispetto alla media quinquennale.
Molti danni dovuti al gelo anche in Grecia, con una produzione che dovrebbe essere del 50% (circa 55.000 ton) inferiore a una normale (tra 110mila e 120mila ton). Da notare gli sviluppi nei frutteti con un forte aumento di albicocchi ogni anno (ma in diminuzione nel 2021): diversificazione delle colture con nuove varietà e cultivar tardive in particolare, e una tendenza verso varietà autofertilizzanti più produttive che si comportano meglio. La produzione greca è destinata principalmente ai mercati dell'Europa occidentale e orientale.
Anche se è ancora troppo presto per dirlo con certezza, le previsioni del 2021 si attesterebbero su circa 55.000 tonnellate, contro le 78.000 del 2020 e le 70.000 ton di media del periodo 2015-2019. Vale a dire una diminuzione del 29% rispetto al 2020 e del 25% rispetto alla media quinquennale.
In Italia, le gelate di quest'anno hanno colpito tutti i bacini di produzione italiani. La previsione per l'Emilia-Romagna è di 40.000 tonnellate (per un potenziale 100.000), cioè il 40% in meno. Ci sono grandi differenze tra gli areali produttivi situati in pianura e quelli in collina, con più danni riportati in pianura. Si sono registrati danni anche in Veneto e Piemonte e nel sud del Paese con allegagione non ottimale. In Campania si stima il 30% in meno, mentre un 40% in meno si osserva in Puglia rispetto al 2019.
Le superfici sono aumentate fino al 2019 per via degli sviluppi varietali a un ritmo più elevato dell'estirpazione, ma il 2021 ha visto un calo degli areali dedicati. Le previsioni sul raccolto 2021 sono quindi di 104mila tonnellate per l'Italia meridionale e 40.000 ton per l'Emilia-Romagna, cioè un totale di 154mila ton.
La produzione 2021 della Francia è iniziata bene ma l'ondata di freddo, in particolare la notte tra il 7 e l'8 aprile con temperature fino a -8 °C registrati nel nord della valle del Rodano, ha causato enormi danni nonostante la forte mobilitazione dei produttori. Anche in zone che di solito non si verificano gelate, le temperature sono scese di 3-4 °C sotto zero. L'ondata di gelo c'è stata dopo un mese di marzo piuttosto mite e quindi frutti già allegati. Il raccolto del 2021 sarà uno dei più scarsi degli ultimi 30 anni; nessun bacino di produzione è stato risparmiato.
Secondo Nathalie Bonnet, bisogna comunque rimanere cauti sulle previsioni di raccolto per giugno, che probabilmente sarà meno influenzato. Bonnet ha menzionato anche la necessità di migliorare i mezzi per combattere il freddo e la grandine di fronte al cambiamento climatico, che potrebbe portare alla comparsa di "false primavere" che renderanno gli alberi più vulnerabili al gelo.
Per la regione Rodano-Alpi, la prima zona di produzione in Francia e la più colpita, la previsione per il 2021 è di appena 16.000 tonnellate contro le 37.500 del 2020 e le 69.000 della media 2015-2019.
Nella regione PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) si prevedono 6.000 tonnellate per quest'anno, contro le 14.000 ton nel 2020 e le 21.000 ton della media 2015-2019.
Nella regione Linguadoca-Rossiglione sono previste 26.000 tonnellate per il 2021 contro le 33.000 del 2020 e le 40.000 ton della media 2015-2019.
In tutti gli areali produttivi, il raccolto di albicocche previsto per il 2021 è di 50.000 tonnellate rispetto alle 84.000 tonnellate del 2020 su una media di 133mila ton, cioè un calo del 43% rispetto al 2020 e del 64% rispetto alla media quinquennale. (Le previsioni di raccolto saranno aggiornate)
Il raccolto europeo è quindi estremamente basso quest'anno nei bacini di produzione dei quattro Paesi produttori, con 344mila tonnellate annunciate per il 2021, contro le 420mila ton del 2020 (-20%) e le 575mila del periodo 2015/2019 (-40%).
Sarà possibile rivedere il webinar sul sito web medFEL da oggi giovedì 6 maggio 2021.