"Negli ultimi 5-6 anni, le richieste di mirtillo sono aumentate enormemente. La vendita è continua, per 12 mesi l'anno, e i consumatori cercano il prodotto al di là della provenienza e del prezzo". Lo afferma Giampaolo Ferri, buyer di Coop Adriatica.
Giampaolo Ferri
"In questi primi giorni di maggio, si iniziano a vedere le prime produzioni italiane - aggiunge Ferri - ma ancora la maggioranza è estera, per lo più proveniente dalla Spagna. Il prezzo alla vendita cambia durante l'anno e anche a seconda del formato del packaging e delle eventuali offerte, ma in questo periodo, mediamente, si oscilla fra 16 e 19 euro/kg".
I consumi sono in netto aumento anche rispetto al 2020, con un trend di crescita stabile da circa 5-6 anni. Un elemento fondamentale è la shelf life: più un prodotto garantisce conservabilità, più è ricercato, e i mirtilli rientrano proprio in questa categoria.
Riguardo ai formati, si va dalle classiche vaschette da 125 grammi, che garantiscono comunque una battuta di prezzo "più abbordabile", fino a 300 e 500 grammi. "C'è stata anche qualche prova in confezioni da 1 kg, e le vendite sono andate comunque bene" precisa Ferri.
I margini di miglioramento sono comunque notevoli. Un prossimo passo potrebbe essere la calibratura perché, attualmente, nelle confezioni si possono trovare mirtilli di diversa dimensione, senza che vi sia una normativa che regoli questo aspetto".
"Il mirtillo è un superfood - conclude Ferri - che viene acquistato per lo più per l'aspetto salutistico. E' ingrediente o componente di tanti trasformati, ma da qualche anno la ricerca del fresco è aumentata in maniera esponenziale. Nella nostra offerta abbiamo anche il biologico e, in certi momenti, pure il residuo zero, prodotto in Italia".