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Progetto Arcamp

Nel 2021 la produzione di arachidi in Campania sale a 100 ettari

Dopo almeno cinquanta anni che le arachidi erano sparite dalle produzioni campane, nel 2020 con il Progetto Arcamp (sigla che sta per arachidi campane), si sono seminati in via sperimentale i primi 40 ettari di arachidi tra i territori della provincia di Benevento e Avellino.

"Dopo gli interessanti risultati ottenuti la scorsa stagione in termini di elevate performance qualitative e elevate rese a ettaro, per quest'anno si è passati a una semina che ha interessato ben 100 ettari, includendo anche le aziende agricole della provincia di Caserta". Così dichiara Annapaola Celentano, responsabile marketing della ditta Caputo.

"L'obiettivo è coltivare 200 ettari per il 2022, mentre per il 2023 si punta a raggiungere una produzione di arachidi di 500 ettari dislocati tra Campania, Puglia e Sicilia; queste regioni, già quest'anno, si sono accostate per la prima volta a produrre tale referenza, ovviamente su superfici ridotte.- E' quanto sostiene Angelo Caputo, direttore dell'omonima azienda - Ho sempre creduto nell'arachide campana e in questo progetto, tanto da voler valorizzare l'intera filiera produttiva puntando sulla tracciabilità delle arachidi locali, certo del fatto che questo territorio generi valore aggiunto al prodotto e viceversa".

Il progetto Arcamp prende vita dalla partnership tra Caputo, Coldiretti, il Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e la Farzati Tech. Quest'ultima ha fornito il proprio supporto in termini tecnologici, poiché ha sviluppato la bio-impronta per poter certificare l'origine del prodotto. La Caputo ha finanziato il progetto e, stipulando patti di filiera con i produttori, provvederà a immettere le arachidi sul mercato attraverso la grande distribuzione organizzata. Mentre il dipartimento di agraria ha fornito il proprio supporto tecnico e agronomico.

L'azienda Caputo, che opera dal 1930, da sempre stipula accordi di filiera nell'intento di valorizzare i prodotti legati storicamente al territorio campano e promuovere una filiera italiana e trasparente.

"Anche il packaging pensato per questo prodotto genera un valore aggiunto - dice la responsabile markting - Per le arachidi in guscio, la confezione è da 350 g in plastica, mentre per quelle sgusciate si è pensato un barattolo completamente riciclabile realizzato in carta. A giugno 2021 avverrà il lancio del prodotto sugli scaffali della GDO, ora siamo in fase di presentazione del progetto ai buyer".

"Il progetto promosso dalla Vincenzo Caputo - conclude l'agronomo Italo Santangelo- nasce nel 2020 con l'obiettivo di far tornare l'arachide nelle zone di antica diffusione, e la Campania, fino agli anni '60 lo era, anche per le caratteristiche pedoclimatiche del territorio. Inoltre, l'autorevolezza del partenariato è la cifra dello spessore dell'iniziativa anche nel campo della ricerca e dell'innovazione sostenibile. Inoltre, non dimentichiamo che tra i partner vi è anche la Farzati Tech che, con la tecnologia brevettata BluDev, assicura la tracciabilità del prodotto dal campo alla tavola".