"I problemi che principalmente frenano lo sviluppo produttivo del settore ortofrutticolo possono essere imputati alla presenza sul mercato italiano di troppa merce straniera che, visti i suoi prezzi più competitivi rispetto a prodotti made in Italy, causa la perdita di introiti per le aziende del nostro territorio". Con queste parole esordisce Salvatore Scarcella, CEO della Cooperativa Agricoltori Ionici (C.A.I.), impegnata nella produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, e specializzata in limonicoltura.
Salvatore Scarcella
"Il prodotto straniero - prosegue Scarcella - genera confusione nell'offerta, poiché i costi per il consumatore finale sono ridotti: allo stesso tempo, però, ne risente la qualità, sia per motivi di trasporto, sia per modalità di produzione. Determinante, inoltre, la ricerca costante al prezzo più basso da parte dello stesso consumatore. Quest'ultimo elemento indica che la sfida non può stare nel prezzo, ma nel brand".
"In tal senso, crediamo fortemente nel vantaggio che deriva da un'offerta basata sul valore aggiunto della qualità. Le aziende del settore devono avvalersi di strategie a medio-lungo termine, volte proprio all'offerta di un prodotto eccellente e dunque economicamente sostenibile. Per quanto riguarda invece il settore dell'agrifood, crediamo che una maggiore consapevolezza all'interno della filiera, nei confronti dei prodotti italiani sia necessaria e che sia già in atto. Le aziende industriali di trasformazione, infatti, prendono sempre maggiore coscienza del fatto che il prodotto locale è più genuino e privo di additivi, a differenza di quello straniero che si trova a costi inferiori sul mercato. Noi, da parte nostra, da tempo lavoriamo su una produzione biologica attenta, dove il risultato finale rappresenta un unicum per caratteristiche organolettiche".
"Il 2020 è stato un anno tutto sommato positivo per la nostra azienda - dice l'imprenditore - con un aumento del fatturato dovuto principalmente all'incremento del commercio di limoni, nonostante il malsecco. Durante i primi mesi di lockdown, il limone, considerato il suo apporto vitaminico, ha fatto registrare una grande richiesta. Successivamente, però, c'è stata una stabilizzazione, fino a giungere ai giorni nostri che segnano un'offerta molto superiore alla domanda. I prezzi medi in acquisto oscillano in base ai momenti, specialmente per quanto riguarda la vendita alle industrie".
La cooperativa C.A.I. ha visto il 2020 improntato soprattutto al commercio agrumicolo, con il 2021 che prosegue sulla stessa scia. Inoltre, dal 2015 continua l'attività commerciale diversificata di ortaggi, lavorati nel magazzino situato in Toscana, dal quale vengono messi in vendita prodotti ortofrutticoli per una delle più grandi catene italiane della distribuzione organizzata.
"Stiamo lavorando su una migliore gestione dei costi di produzione - conclude Scarcella - partendo dall'innovazione digitale e tecnologica che permetterà in futuro di stare al passo con la concorrenza e con le necessità del mercato. All'estero, il made in Italy è molto apprezzato, ma non tutte le imprese italiane sono in grado di generare grandi quantità di export. Sarebbe quindi il caso di fare squadra, qui in Italia, in modo da posizionare meglio all'estero i nostri prodotti di eccellenza".
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Salvatore Scarcella
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