Si sono svolti martedì 11 maggio gli incontri del comitato marketing e del gruppo BIO di Assomela, che hanno permesso agli operatori, come di consueto, di fare il punto sulla situazione di mercato. La partecipazione straordinaria al gruppo BIO di Elena Panichi, capo della Unità "biologico" della DG Agri della Commissione Europea, è stata l'occasione per confrontarsi sull'evoluzione della normativa in UE e sulla nuova strategia sul biologico elaborata dalla Commissione sulla base di quanto previsto nella Farm to Fork.
Le giacenze di mele italiane al 1° di maggio ammontano a 415.547 tonnellate, inferiori di oltre il 7% alla media dei 5 anni precedenti. Gli stocks all'inizio del mese rappresentano il 22% della produzione totale, in linea con quanto registrato nelle stagioni passate. Proseguono fluide e regolari le vendite per la Golden Delicious, con una giacenza di 215.249 tonnellate , la più bassa registrata negli ultimi anni (ad eccezione del 2018). E' praticamente terminata, come previsto, la disponibilità della varietà Gala, mentre si registrano stock più alti per le varietà Red Delicious e Granny Smith, che però hanno fatto segnare buone vendite nel mese di aprile, così come la Fuji. Procede positivamente rispettando i piani di decumulo anche la vendita delle mele club.
Si confermano regolari, con disponibilità di prodotto fino all'estate, anche le vendite per le mele biologiche.
Tra i vari punti discussi con Elena Panichi, che ha spiegato nel dettaglio il piano della Commissione sullo sviluppo della produzione biologica in UE, quello della necessità di tenere in considerazione l'evoluzione della produzione biologica insieme allo sviluppo del consumo di prodotto biologico. La domanda di mele bio in Italia ed in Europa appare più lenta rispetto all'aumento dei volumi prodotti e, ad unanime opinione degli operatori, è necessario scongiurare uno squilibrio tra domanda e offerta per continuare così ad assicurare ai produttori biologici la giusta remunerazione.
Assomela ha colto inoltre l'occasione per aggiornare i soci su due nuovi progetti nell'ambito della sostenibilità che prenderanno avvio nel corso dei prossimi mesi; un primo, in collaborazione con l'Università di Bolzano, che approfondisce ulteriormente rispetto a quanto fatto in passato il tema dell'impronta carbonica della mela dall'uscita dello stabilimento fino allo scaffale (con una valutazione specifica anche sulla tipologia di packaging ) e l'altro, mirato all'approfondimento della presunta presenza di microplastiche in frutta e verdura in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler.
Gli operatori hanno avuto modo di confrontarsi ulteriormente sugli effetti delle gelate nelle rispettive regioni, confermando purtroppo sulla frutta estiva danni particolarmente importanti. Per le mele europee si conferma la situazione di criticità in Francia ed altre aree, così come in alcune regioni del Nord Italia. Meno colpito il distretto del Trentino Alto Adige, dove i danni appaiono limitati a specifiche varietà e ad alcune aree di fondovalle non coperte da impianti di difesa attiva. I rilievi continueranno nelle prossime settimane e si presume di poter avere un quadro definitivo versò la metà di giugno.