"Da sempre, le contestazioni che i buyer della grande distribuzione organizzata rivolgono a produttori e commercianti siciliani di agrumi hanno riguardato tre aspetti: l’elevata frammentazione della base produttiva, l'assenza di uniformità in termini di qualità del prodotto e un calendario di produzione temporalmente ridotto". Così osserva Salvatore Imbesi, direttore tecnico della Ortogel Spa.
In foto: Salvatore Imbesi.
In Sicilia, negli ultimi anni, il miglioramento genetico delle piante di agrumi sta ponendo fine ad alcune delle summenzionate criticità.
L'introduzione sul mercato di nuovi cloni, tra varietà primizie e tardive, ha ampliato la campagna commerciale agrumicola parallelamente al miglioramento qualitativo delle produzioni sia per resistenza agli attacchi fitosanitari sia per livelli superiori di antociani rilevati nell'arancia rossa. Inoltre, si sta assistendo a una unificazione dei fondi - storicamente frammentati - nelle mani di specialisti del settore".
"Tali condizioni sono fondamentali anche per l'attività dell'industria agrumaria; ma è anche essenziale che vi sia, a garanzia delle produzioni, ciò che da anni viene richiesto: un catasto agrumicolo (vedi articolo correlato) e un aggiornamento della direttiva 2012/12/UE che stabilisce le denominazioni di vendita dei succhi di frutta con l'inserimento della denominazione di origine delle materie prime: arancia rossa italiana, arancia bionda italiana, limone italiano, mandarino italiano. Senza tali garanzie di mercato, il lavoro fatto sinora sarà vanificato".
Impossibile dimenticare la campagna agrumicola 2016/17 durante la quale - a causa di una cospicua quantità di frutta disponibile - alcune aziende quotarono le arance rosse da destinare alla trasformazione a 0,05 €/kg.
"Tale condizione, nella campagna tuttora in corso, nonostante i grandi quantitativi di frutta da avviare a trasformazione, l’abbiamo arginata! E ciò nonostante un surplus produttivo che, a seconda degli areali, si è stimato dal +100% al +200% in più rispetto alle due ultime campagne agrumicole. Malgrado tali condizioni, il prezzo base di mercato per le arance da industria riconosciuto ai produttori è stato più alto di quello mai riconosciuto per le arance a polpa bionda nelle campagne precedenti, pari a € 0,12 ed € 0,18 per le arance rosse. Prezzo che risulta addirittura essere maggiore di quello pagato dalla Gdo per l’acquisto degli agrumi di calibro 6 e 7, destinati al mercato del fresco".
La circostanza che un prodotto fresco possa essere pagato meno di quello avviato alla trasformazione non solo è incomprensibile, ma è anche il campanello d’allarme di un'anomalia del comparto
"L'attività della Ortogel è andata avanti con orgoglio, nonostante fosse costantemente screditata e ostacolata da parte di alcuni attori della filiera. Oggi l’azienda è riuscita a trasformare tutto il prodotto disponibile, diventando così capofila nella trasformazione di arance e un'industria di riferimento per il comparto. E' fuori di dubbio determinante la forza di una filiera anche nel riequilibrare i prezzi di mercato".
“Tutto ciò è stato possibile grazie a quanti hanno collaborato credendo fortemente nel progetto di filiera e non approfittando delle contingenze temporanee che, nel corso delle campagne, si sono presentate garantendo un costante flusso di agrumi all’azienda. Dette condizioni ci hanno permesso di riconquistare un primato in veste di azienda leader del comparto, a prescindere dalle innegabili difficoltà economico-finanziarie cui abbiamo dovuto far fronte, aggravate da continue proposte di fornitura di derivati a prezzi bassi e molto spesso inferiori ai costi di produzione, con il solo obiettivo di contrastare il processo di ripresa della Ortogel stessa".
"Oggi, Ortogel ha superato i problemi economico-finanziari che l'hanno ostacolata e ha ottenuto il nulla osta da parte del commissario per l'uscita dal concordato. Continuiamo a lavorare con la forza e l'umiltà di chi raccoglie la fiducia dei propri clienti, fornendo semilavorati e prodotti finiti. Siamo onorati di essere fornitori delle più importati catene della grande distribuzione Italiana - come Esselunga o Carrefour - per la fornitura di succo fresco. Desideriamo inoltre ringraziare pubblicamente i tantissimi clienti che hanno preferito la costanza di qualità e affidabilità garantita da Ortogel, rigettando offerte da parte di altri attori di tale filiera, solo apparentemente più vantaggiose”.
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