"Coltivo 20 ettari di pomodoro in serra. Ormai è chiaro che il mese di giugno non è redditizio per noi. Dobbiamo differenziare il periodo e produrre da metà luglio". Lo afferma Daniele Brunelli, produttore di Buttapietra (Verona), per nulla soddisfatto dei prezzi di fine giugno.
"Al Mercato, a fine giugno 2021, il prezzo del pomodoro da mensa si è attestato sui 50 centesimi al kg, una quotazione che non ci permette di fare reddito. Solo il cuore di bue ha spuntato qualche centesimo in più, ma pochi. Ormai da diversi anni l'inizio della commercializzazione del nostro prodotto è terribile. Occorre invertire la rotta".
Daniele Brunelli di Buttapietra (Verona)
Secondo Brunelli, le principali strade da perseguire sono due: "La prima è quella di diversificare il calendario, in quanto giugno è un mese 'affollato' di produzione. Vi è il pomodoro del finale di campagna della Sicilia, mentre Fondi e la Campania sono in piena produzione. Noi di Verona ci affacciamo sul mercato e non riusciamo a fare reddito".
L'arrivo del caldo improvviso ha causato una repentina maturazione in tutti gli areali e la prevista scalarità di maturazione non vi è stata, mentre c'è stata sovrapposizione.
"Un'altra alternativa è fare programmi direttamente con la Gdo - aggiunge - con la quale si riesce a ragionare per tempo. Io ho un'esperienza con una catena e quest'anno in particolare mi sono trovato bene. Si conosce a inizio campagna il prezzo, si sa quanto raccogliere e si può programmare. E' la cosa migliore".
Non può mancare infine un accenno al rincaro delle materie prime: "La plastica per le serre e per la pacciamatura in pratica è raddoppiata. Il gasolio, dopo la corsa al ribasso del 2020, oggi è salito a cifre pre-Covid. E se i pomodori non ottengono la giusta remunerazione, far quadrare i bilanci non è facile".