"Su 170mila immigrati che hanno fatto domanda di regolarizzazione, sono pochissimi coloro che hanno concluso la pratica. Questo è un fatto negativo non solo dal punto di vista agricolo, perché viene a mancare manodopera, ma anche dal punto di vista sociale". Lo afferma Giorgio Mercuri, presidente del Settore Agroalimentare di Alleanza cooperative italiane, raggiunto telefonicamente da FreshPlaza.
"A causa della pandemia, gli uffici preposti sono molto rallentati - continua Mercuri - mentre le nostre aziende contavano sul fatto di poter disporre di manodopera stanziale e regolare per l'avvio delle grandi campagne di raccolta. Occorre accelerare i tempi, anche perché un immigrato non regolare deve comunque sopravvivere e rischia di essere assorbito dal lavoro nero, dal caporalato o dalla malavita".
Mercuri ribadisce un altro aspetto, non nuovo dalle sue parole (cfr. Freshplaza del 26/03/2020): "In campagna, i lavoratori italiani ormai si misurano con il contagocce. Senza immigrazione, il nostro settore sarebbe paralizzato. Va un po' meglio negli stabilimenti di lavorazione, dove ancora gli italiani sono presenti. Ad ogni modo, occorre una seria riflessione sul fronte del lavoro in ortofrutta e pensare ad azioni di lungo respiro per reperire manodopera".
Fra l'altro, gli imprenditori ortofrutticoli cercano sempre più manodopera specializzata. "Anche raccogliere ortofrutta - conclude il presidente - non può essere più considerato un lavoro facile. Occorre una preparazione che non si improvvisa, ed è per questo che gli imprenditori cercano di tenersi stretti gli operai, una volta formati".