Il Consiglio Ue ha deciso di prorogare di ulteriori sei mesi, fino al 31 gennaio 2022, le sanzioni nei confronti di specifici settori economici della Russia per la destabilizzazione dell'Ucraina. La decisione del Consiglio fa seguito all'ultima valutazione dello stato di attuazione degli accordi di Minsk, al Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. Le sanzioni economiche sono state introdotte per la prima volta il 31 luglio 2014. Sono state rafforzate nel settembre 2014 e nel marzo 2015 il Consiglio europeo ha deciso di legare la loro durata alla completa attuazione degli accordi di Minsk.
Nello specifico, le misure limitano l'accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell'Ue per alcune banche e società russe e vietano forme di assistenza finanziaria e intermediazione nei confronti di istituzioni finanziarie russe. Le misure vietano inoltre l'importazione, l'export o il trasferimento di tutto il materiale relativo alla difesa e stabiliscono un divieto per i beni a duplice uso militare/civile. Le sanzioni limitano anche l'accesso russo a tecnologie sensibili che possono essere utilizzate nel settore energetico.
Coldiretti: le sanzioni costano 1,4 miliardi all'Italia
Le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Russia hanno perso 1,4 miliardi di euro negli ultimi sette anni a causa dell'embargo deciso da Putin che tuttora colpisce una importante lista di prodotti europei con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, come ritorsione alle sanzioni dell'Unione Europea. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alla decisione del Consiglio Ue di prorogare di ulteriori sei mesi, fino al 31 gennaio 2022, le sanzioni per la destabilizzazione dell'Ucraina nei confronti della Russia.
Una decisione – sottolinea la Coldiretti – che non mancherà di provocare la ritorsione russa con la proroga dell'embargo deciso dal Putin con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 e già più volte rinnovato che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti presenti nella lista nera, compresa frutta e verdura. L'inizio del disgelo tra Biden e Putin – continua la Coldiretti – aveva fatto sperare in una ripresa delle relazioni in un momento difficile per l'economia a causa della pandemia Covid.
Fonte: Ansa / Coldiretti