"Le sfide della pandemia hanno creato indubbie difficoltà, ma ci hanno fornito anche nuovi stimoli e hanno alimentato nuove idee", così esordisce Benjamin Laimer, responsabile marketing del Consorzio altoatesino VIP nel tracciare un bilancio del comparto mele nell'era del Covid-19.
Benjamin Laimer
La raccolta delle mele, in Alto Adige, è partita da pochi giorni (vedi precedente notizia), ma quando giungerà nel picco stagionale richiederà almeno 7mila persone: "Quello della manodopera è un altro capitolo problematico, al quale stiamo dedicando la massima attenzione - dice Benjamin Laimer - Spesso infatti i braccianti giungono da Paesi dell'est Europa dove la somministrazione dei vaccini è effettuata prevalentemente ricorrendo allo Sputnik, tuttora non valido per il Green Pass in Italia. Poi c'è il problema della formazione, visti i diversi idiomi del personale stagionale. A tal fine, abbiamo elaborato una guida alla raccolta delle mele che non utilizza alcuna lingua, bensì un videoclip con simboli e schemi comprensibili universalmente. L'accoglienza dei lavoratori è un altro aspetto che richiede cura e attenzione: vogliamo che trovino le migliori condizioni e che tornino a lavorare nei nostri frutteti con continuità. Insomma, l'approccio alle sfide che ci si presentano deve sempre tenere in considerazione ogni fattore e guardare al complesso del nostro lavoro".
Il Consorzio VIP è stato tra gli espositori dello stand collettivo curato da Assomela nell'edizione di ripartenza della fiera Macfrut, dopo il fermo per la pandemia.
Un lavoro che, per chi è specializzato nella melicoltura di alta qualità, non può prescindere dalle dinamiche internazionali in atto: "Bisogna essere realistici - spiega Benjamin Laimer - Il panorama competitivo è sempre più articolato. Se da una parte ci sono grandi paesi produttori, come la Polonia, con i quali è impossibile competere in termini di prezzo, è anche vero che sempre più operatori entrano nel settore premium delle varietà club, con marchi che si moltiplicano e con un'offerta che restringe inevitabilmente le quote di mercato per ogni singolo attore".
La risposta del Consorzio VIP parte dalla constatazione che il consumatore vada posto al centro, e che il dialogo con il pubblico vada potenziato, a partire già dal punto vendita. "Questo perché, a prescindere dalle nostre destinazioni estere, quali Spagna, Paesi Scandinavi, Germania, Nord Africa, Arabia Saudita e - da 3/4 anni - anche l'India, il mercato primario, per noi, rimane l'Italia. Quello che la pandemia e il lockdown ci hanno insegnato è che non possiamo fare a meno del mercato interno. Ecco perché consideriamo di importanza strategica l'attività di promozione presso i punti vendita: senza la scelta consapevole, informata e motivata del consumatore, anche la migliore innovazione varietale non serve a nulla".
Benjamin Laimer, a tal proposito, cita le recenti iniziative del Consorzio per rendere la mela un prodotto ad alto contenuto di personalizzazione, in grado di intercettare ogni possibile preferenza individuale di gusto (vedasi iniziativa La Saporeria): "La vendita richiede un approccio sempre più tailor made. Ecco perché abbiamo deciso di realizzare degli opuscoli informativi, uno per ciascuna varietà di mela, da distribuire nei punti vendita".
"Partendo dai concetti base de La Saporeria (diversi colori per esprimere i diversi profili aromatici delle mele - vedi scheda qui sopra), abbiamo realizzato dei booklet che entrano nel dettaglio di ogni varietà, dalla sua origine genetica, all'epoca di raccolta, alle condizioni di coltivazione, fino all'aspetto esteriore, ai valori interni, per finire alla descrizione minuziosa delle componenti del profumo e dei sentori del sapore. Se pensiamo che la mela ha 300 aromi diversi, c'è davvero molto da raccontare, aiutando il consumatore a trovare il frutto perfetto per lui!", conclude Benjamin.