Dalle buccette di pomodoro ai semi non conformi, fino ai noccioli di pesche e albicocche. Non si butta via niente di tutto questo nei processi produttivi di Conserve Italia, tanto che sono oltre 50.000 le tonnellate di sottoprodotti che vengono recuperate ogni anno negli stabilimenti del Gruppo cooperativo.
Alimentazione zootecnica e produzione di energia tramite digestione anaerobica: queste le principali destinazioni per i residui della lavorazione di frutta, pomodoro, legumi e mais dolce.
"Il contrasto allo spreco alimentare e il sostegno all'economia circolare sono buone pratiche che portiamo avanti da tempo insieme a un partner fondamentale come Esselunga - dichiara Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia - per questo siamo orgogliosi di essere presenti all'interno del re-Food Market per raccontare l'impegno della nostra filiera cooperativa e sostenibile".
"Valorizzare le produzioni conferite dai nostri oltre 14.000 soci produttori italiani - continua Rosetti - non significa soltanto realizzare prodotti di estrema qualità venduti in oltre 80 Paesi, dalle polpe e passate di pomodoro ai succhi di frutta fino a legumi e mais. Significa anche impegnarsi ogni giorno per incrementare il recupero e il riutilizzo delle materie prime, a partire dai residui di lavorazione, in linea con la normativa che disciplina l'utilizzo dei sottoprodotti generati dai processi produttivi. Questa attività ha permesso a Conserve Italia di ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti a fronte della valorizzazione di un quantitativo sempre maggiore di sottoprodotti. Attualmente sono infatti oltre 50.000 le tonnellate di sottoprodotti recuperate ogni anno e destinate a uso zootecnico o per alimentazione di impianti a biogas".
Valorizzazione dei sottoprodotti
Le buccette di pomodoro (frazione solida separata dalle macchine passatrici e costituita principalmente da bucce e semi) vengono destinate alle aziende agricole socie e non solo, per uso alimentare zootecnico oppure per l'alimentazione di impianti a biogas.
Per quanto riguarda i residui della lavorazione della frutta, la frazione solida separata dalle passatrici che processano la polpa di frutta (quindi semi, bucce, piccioli e parti fibrose) vengono recuperati tramite l'avvio alla distillazione e la produzione di energia per mezzo di digestione anaerobica. I noccioli di pesche, nettarine e albicocche diventano, invece, utili per la combustione finalizzata alla produzione di energia termica.
Una parte di questi residui di lavorazione viene recuperata direttamente all'interno del ciclo produttivo di Conserve Italia attraverso l'impianto a biogas presente nello stabilimento di Pomposa (FE), che consente di riutilizzare i sottoprodotti della lavorazione agricola per produrre energia elettrica. L'impianto, a digestione anaerobica controllata, trasforma la miscela di metano e anidride carbonica prodotta dagli scarti vegetali, in combustibile che viene poi utilizzato per produrre energia elettrica che arriva a coprire il 30% del fabbisogno dello stabilimento.