L'Italia è il primo Paese europeo ad aver inserito l'obbligo di green pass sul lavoro. Un'estensione che entrerà in vigore dal prossimo 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, giorno in cui scadrà lo stato d'emergenza nazionale (salvo proroghe). Il passaporto vaccinale diventerà dunque obbligatorio non solo per i lavoratori della pubblica amministrazione, ma anche per quelli delle aziende private, liberi professionisti e tutti quei soggetti che svolgono attività di formazione e di volontariato.
A tal riguardo, abbiamo chiesto un commento a Giacomo Suglia, imprenditore agricolo nonché presidente dell'associazione di produttori ed esportatori di ortofrutta Apeo, su come questo nuovo provvedimento governativo venga recepito dalle aziende private, tra le quali per l'appunto quelle ortofrutticole: "La premessa è che la vaccinazione sia l'unica arma efficace per arginare il Covid-19 e per farci ritornare alla tanto attesa normalità, ma credo che questa estensione della certificazione verde sarebbe stata più corretta se avesse escluso le imprese private. La ritengo davvero una perdita di tempo".
Giacomo Sugllia
"Ogni imprenditore conosce i propri dipendenti e sa se questi posseggono o meno il green pass. Nel privato, dove non avviene il contatto con il pubblico per ovvie ragioni lavorative, i dipendenti sono quotidianamente presenti sul posto di lavoro, frequentando, quindi, sempre lo stesso ambiente. Il problema sorge quando il dipendente, fuori dagli orari di servizio, svolge, come è giusto che sia, le azioni del vivere quotidiano. E' ovvio che il rischio di ritornare contagiati in azienda ci sia, ma la positività del dipendente non possiamo certo riscontrarla nel momento in cui il lavoratore presenta il green pass al personale addetto alla verifica".
"E' necessario concentrarsi su altre tematiche e richieste sicuramente più importanti, che, se lasciate inascoltate, rischiano di gravare in modo irreparabile sulle attività produttive del nostro Paese, con aziende messe già a dura prova dai rincari delle materie prime. Gli imprenditori hanno nuovi problemi all'orizzonte, come ad esempio l'aumento del 40% per le bollette di luce e gas dal 1° ottobre. Sebbene il Governo si stia impegnando per alleviare la stangata, per imprese e famiglie sarà comunque da mettere in conto un incremento delle spese".