"Stiamo spingendo al massimo la capacità produttiva degli impianti per arrivare a fine campagna con volumi che si attestano intorno a 110.000 tonnellate di pomodoro trasformato tra lungo, tondo e varietà autoctone campane. Produzioni ottenute sia da agricoltura convenzionale che biologica. Non è una campagna semplice, ma contiamo di arrivare a metà ottobre con pomodoro di buona qualità per rispondere ai parametri richiesti dalla grande distribuzione italiana ed estera dove abbiamo implementato la percentuale di prodotto a marchio Il Galletto rispetto alla campagna 2020". A dichiararlo a FreshPlaza è Enzo Perano, amministratore delegato dell'azienda campana Perano Enrico & Figli.
Enzo Perano, amministratore delegato dell'azienda campana Perano Enrico & Figli Spa.
L'azienda Perano Enrico & Figli è una delle più grandi industrie conserviere del sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, proveniente dagli areali meridionali. Trasforma e commercializza un'ampia varietà di pomodori a marchio Galletto, con volumi complessivi che si attestano intorno alle 110.000 tonnellate di pomodoro, sia tondo sia lungo. L'azienda, giunta oggi alla terza generazione di imprenditori, è presente massicciamente - sia a marchio privato che private label - nella Grande distribuzione organizzata italiana ed estera.
“Tra le criticità della campagna 2021 di cui abbiamo avuto le prime avvisaglie prima dell’estate, c'è una serie di problemi legati alla carenza di materie prime per il packaging (banda stagnata e capsule), carenza di manodopera specializzata o meno, a tal punto che trovare carrellisti e autotrasportatori è stata una caccia al tesoro. Insomma, le voci da smarcare sono state tante, a eccezione del prezzo della materia prima che si è mantenuto stabile. Prezzi stabili in virtù di un 25% in più di materia prima tra maggiori superfici investite - per la produzione di pomodoro da industria - e rese per ettaro superiori".
"Nonostante il surplus di materia prima proveniente soprattutto dall'areale della Capitanata (Puglia) mediamente fino a metà settembre i prezzi sono stati in linea con l'accordo di contratto quadro tra la parte agricola e quella industriale del bacino del Centro Sud Italia: 105 euro/ton per il tondo e 115 euro/ton per il lungo. Per il pomodorino, invece, è stata stabilita una quotazione pari a 190 euro/ton, mentre per il pomodoro biologico - di cui si rilevano richieste di mercato sostanzialmente stabili rispetto al 2020 - è prevista una maggiorazione del 40% rispetto al convenzionale. Si rilevano scillazioni di prezzo lievemente in rialzo dalla terza settimana di settembre in conseguenza dell'aumento dei costi in ogni passaggio dell filiera produttiva".
"Certamente a scaffale saranno i fattori di costo complessivi a determinare i prezzi dei trasformati, se si tiene conto che non solo la filiera logistica e del packaging - come detto prima - presentano costi maggiorati, ma che anche l’energia è raddoppiata, il gas, per non parlare dei costi per lo smaltimento del materiale di scarto della produzione agro-alimentare".
"Continua a crescere - conclude l'imprenditore - la presenza del marchio nelle catene al dettaglio, parallelamente alle vendite nel canale Internet retail. Sul piano dell’ampliamento delle referenze a catalogo, abbiamo messo a punto le ricette per la nuova linea di sughi pronti all'uso, di cui stiamo testando trend di crescita e mercati di riferimento sia per rivitalizzare la domanda e guadagnare nuove posizioni competitive sia per cercare di migliorare la redditività su un prodotto che garantisce margini economici solo sui grandi numeri".
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Galletto
Perano Enrico & Figli Spa
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