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A Ramacca (Catania) sono coltivati oltre 6500 ettari

Convegno nazionale per rilanciare il carciofo

Il convegno nazionale che si è svolto il 24 settembre a Ramacca, intitolato "Il carciofo. Tra storia, tradizione e innovazione", ha riunito studiosi ed esperti del settore agricolo, con l'unico obiettivo di rilanciare la produzione del territorio della Piana di Catania, esaminando le nuove opportunità che attualmente i mercati offrono.

Un momento a margine dei lavori

Ramacca rappresenta il più grande areale di produzione di carciofo, con oltre 6500 ettari, e una ricaduta socio-economica importante per il centro siciliano e per quelli limitrofi. La destinazione principale è il mercato regionale, ma anche nazionale, con quote di export.

La Sicilia ha come concorrente diretto - per periodi di produzione - gli areali a sud del Mar Mediterraneo, mentre la concorrenza nazionale è rappresentata principalmente da Puglia e Lazio.

Più in generale, la Sicilia è la prima regione produttrice di carciofi al mondo. La diffusione del carciofo nel territorio siciliano risale alla fine del XIX secolo, ma solo nel dopoguerra, grazie anche a una vasta opera di bonifica e di profonda trasformazione apportata dalla riforma fondiaria, il carciofo è divenuto il prodotto principe dell'agricoltura locale.

I relatori hanno puntato la loro lente d'ingrandimento sul carciofo della varietà "Violetto", detta appunto "Ramacchese" e sul bisogno di scommettere sulla trasformazione del prodotto per accrescerne il valore commerciale. Insomma, si conferma ancora una volta la tesi secondo cui una referenza ortofrutticola aumenta il proprio potenziale in presenza di una filiera completa e quanto più corta possibile. Il consumo fresco di carciofo infatti rappresenta oggi solo una quota di un possibile panorama futuro, che vede la trasformazione al centro della produzione cinaricola.

Domenico Targia e Rosario Sallemi

Al convegno sono intervenuti, dopo l'apertura di Domenico Targia, commissario straordinario del Comune di Ramacca, lo storico Antonino Cucuzza; Giancarlo Colelli dell'Università di Foggia; Sara Lombardo, Gaetano Pandino, Gaetano Pesce e Aurelio Scavo dell'Università di Catania; Andrea Passanisi, presidente di Coldiretti Catania; Giovanni Pappalardo della Giunta Camera di Commercio del Sud Est Sicilia; Giampaolo Ferri (in collegamento da remoto) di Coop Alleanza 3.0; Francesco Vescera, studioso di territorio, ambiente, cibo e cultura; Francesco Nicodemo, commissario straordinario dei consorzi di bonifica della Sicilia orientale, e, infine, Alfio Papale, deputato Ars.

Ad aver organizzato l'evento è stato il Comune di Ramacca, con la collaborazione dell'agronomo esperto Rosario Sallemi, già noto per aver coadiuvato diversi enti pubblici e privati nella organizzazione di convegni tematici e fiere internazionali sull'ortofrutticoltura. Intervistato telefonicamente, ha ribadito "c'è la necessità di lavorare sul riconoscimento Dop o Igp per il carciofo di Ramacca. Obiettivo di questo evento è stato quello di consegnare alla città i risultati di un convegno tecnico scientifico: un patrimonio di dati e studi da tesaurizzare, al fine di migliorare le tecniche di produzione e di promuovere questo fantastico ortaggio. Tutto ciò in attesa della prossima Sagra del Carciofo prevista nel 2022".