Che non vi siano pere italiane, non è una novità: se ne parla da mesi e un operatore ha contattato FreshPlaza proprio per questo motivo: "Si sta parlando del nulla. Per la mia esperienza, le quantità in gioco di pere abate di prima qualità non superano il 10%. Quindi non ha senso fare discorsi di mercato, proprio perché il prodotto non c'è".
L'operatore, che opera in Emilia, afferma che nel frattempo stanno arrivando pere Abate dalla Spagna: "Gli importatori hanno capito che può esserci ampio margine e gli spagnoli preferiscono vendere in Italia, quest'anno, rispetto che in Germania".
Due giorni fa, in un supermercato del gruppo Famila, le pere Abate di II categoria erano vendute a 4,45 euro/kg, una cifra che rispecchia la carenza del 2021. "Direi che sia una quotazione che non fa bene a nessuno - sottolinea l'operatore - perché alla fine dei conti l'agricoltore non fa comunque plv e reddito, dato che non ha le quantità, e il consumatore si spaventa perché 3-4 pere gli vengono a costare più di 5 euro. Rischiamo di far allontanare definitivamente il consumatore da questo articolo".
Anche le pere Williams erano vendute a un prezzo sostenuto, per essere una seconda categoria: 3,65 euro/kg. La Santa Maria invece era a 2,65, a conferma che quest'anno tale varietà ha qualche problema.
Della carenza di pere parla anche Giorgio Aldegheri, produttore della provincia di Verona. "Ho 4 ettari di Abate e Williams, penso che in tutto ci saranno 2-3 bins di prodotto. Quest'anno di certo ne estirperò almeno un ettaro, perché non è possibile continuare ad avere spese senza fare reddito".
Da notare che Aldegheri ha perso la produzione anche nell'impianto dove aveva l'antibrina: "I fiori si erano salvati, ma poi c'è stata una fortissima cascola. Credo che lo stress termico e la troppa acqua apportata con l'antibrina siano state le cause primarie della cascola".