Nonostante alcune preoccupazioni iniziali sulla qualità a causa delle condizioni climatiche avverse in molti paesi di produzione, le coltivazioni di uva in Spagna e in India sembrano essere relativamente indenni, mentre l'Italia ha sperimentato alcuni dei danni temuti. In altri paesi, principalmente il Nord America e il Sudafrica, a causare problemi sono i continui problemi logistici e gli alti costi ad essi associati.
Paesi Bassi: l'uva europea lascia il posto a quella d'oltreoceano
Le uve europee stanno lasciando il posto a quelle d'oltremare sul mercato olandese dell'uva. La stagione d'oltremare inizia tradizionalmente con le uve brasiliane e anche il Perù sta portando tutte le varietà sul mercato. La stagione greca è finita e, secondo un importatore, anche l'offerta di uva italiana sta diminuendo rapidamente. La stagione italiana non è stata male in termini di qualità, ma i numeri sono stati significativamente più bassi a causa del clima caldo, con vendite che sono rimaste indietro rispetto agli anni precedenti. Il raccolto sudafricano dovrebbe essere in linea con la stagione precedente. L'India ha buone condizioni climatiche e si aspetta buone rese. "Speriamo che questo porti anche a prezzi accettabili e a non troppa pressione sul mercato", conclude l'importatore.
Germania: vendite "senza freni" di uve italiane
Un grossista di Monaco offre la varietà bianca Sugar One e la varietà rossa Crimson, che sono confezionate e vendute in sacchetti di carta.
La stagione è iniziata verso la fine di giugno e inizio luglio e finirà probabilmente a dicembre. Sia in termini di prezzo che di sapore, le uve italiane hanno mostrato una qualità elevata, ha detto il grossista. Inoltre, egli afferma che mentre i prezzi sono fattori importanti in termini di vendite, anche l'aspetto, il sapore e la buona consistenza sono rilevanti.
La qualità dell'uva è molto buona, secondo lui. La sua azienda riceve dall'Italia circa cinque pallet di uva rossa e quattro pallet di uva bianca a settimana, che sono disponibili tutto l'anno.
L'uva viene poi fornita alla gastronomia, alle mense (scolastiche) e agli ospedali, tra gli altri. L'uva è di grande interesse soprattutto per asili, ospedali, ecc e viene usata come frutta per guarnire i pasti. Il venditore dice che le vendite sono "sfrenate", perché anche in inverno sono necessarie quantità adeguate, dato che altre merci non sono disponibili in questo periodo o almeno lo sono solo in quantità molto limitate.
La domanda rimane alta e relativamente simile a quella dell'anno scorso, ha detto. I prezzi sono rimasti stabili per tutta la stagione e appena sotto quelli dell'anno scorso. L'uva è coltivata in modo convenzionale, dato che non c'è quasi nessuna domanda di uva biologica, soprattutto perché il prezzo al mercato all'ingrosso di Monaco per l'uva bio è quasi il doppio di quello degli altri mercati.
Italia: negli ultimi due anni sono raddoppiate le vendite per l'uva senza semi
Per l'uva siciliana, la prima parte della stagione (maggio - agosto) è stata eccellente, mentre la seconda è stata praticamente disastrosa. A partire dalla fine di agosto ci sono stati problemi a causa del forte caldo, con temperature anche oltre i 45° C: i frutti hanno sofferto di disidratazione e quindi anche la qualità è stata generalmente scadente.
I prezzi a inizio stagione, per il prodotto tradizionale con semi, sono stati soddisfacenti per la produzione: da un minimo di 1,20 euro al kg per il prodotto precoce da serra a un massimo di 1,60. Nella parte centrale della campagna, invece, i prezzi oscillavano da 0,80 a 1,20 euro al kg, per poi scendere nella parte finale a 0,80, poi 0,50 e anche meno in alcuni casi. I prezzi per le uve senza semi hanno visto dinamiche più articolare
La concorrenza diretta per il prodotto siciliano inizia quando la Spagna comincia con le sue uve senza semi a metà luglio, in contemporanea con la Puglia. A fine luglio arriva anche la Grecia con l’uva Victoria. Ma quest’anno, in quella parte della stagione, il prodotto siciliano è stato molto valido e di grande qualità, pertanto non ha risentito di tale concorrenza.
La tendenza del mercato va sicuramente verso le uve senza semi. E’ un dato incontrovertibile. I mercati più interessanti per le uve italiane con i semi rimangono Francia e Svizzera.
Secondo l'osservatorio GfK Consumer Panel, l'uva è stata acquistata nell'ultimo anno terminante a settembre 2021 da oltre 16,5 milioni di famiglie Italiane, corrispondenti al 63,3% delle famiglie totali. La categoria è molto stagionale e quindi la maggior parte del numero di acquisti (6,6 in media a famiglia per un valore di € 2,77 per singolo acquisto) è concentrata tra agosto e novembre.
La tipologia più acquistata risulta essere l'uva bianca senza semi (quasi 3,3 milioni di famiglie acquirenti, più che raddoppiate rispetto a due anni fa).
Spagna: uve spagnole di buona qualità, con tendenza alle varietà senza semi
La campagna dell'uva da tavola sta volgendo al termine nella regione di Murcia, la principale regione produttrice ed esportatrice della Spagna. Le condizioni meteorologiche senza piogge estreme hanno portato a un raccolto di buona qualità e a un prolungamento della stagione. Infatti, la campagna spagnola di esportazione dell'uva da tavola di solito si conclude alla fine di ottobre o nella prima settimana di novembre. I prezzi sono più bassi al momento a causa della concorrenza di altre origini come l'Italia, che sta ugualmente estendendo la sua campagna e aumentando i suoi volumi di uva senza semi. Gli alti costi dei noli marittimi hanno causato un calo delle esportazioni verso i paesi terzi, specialmente verso l'Asia. Il settore spagnolo dell'uva considera l'aumento dei costi di produzione come la più grande minaccia per la stagione 2022.
L'investimento in nuove varietà di uva da tavola senza semi a valore aggiunto sta facendo decollare il consumo di uva in sempre più mercati. Secondo i coltivatori e i commercianti, negli ultimi tre anni c'è stato un aumento della domanda in paesi dove prima l'uva senza semi praticamente non si consumava. Ciò è stato particolarmente evidente dalla scorsa stagione, sia nel mercato spagnolo che in quello francese. L'uva spagnola sta guadagnando terreno nell'Europa centrale e settentrionale, dove l'Italia aveva dominato fino ad ora.
Secondo un esportatore, anche se l'aumento del consumo di uva da tavola senza semi non sarà così forte nei prossimi anni, varietà come la gamma Candy hanno ancora molto spazio per la crescita. I consumatori cominciano a conoscerle e le richiedono. In Spagna c'è un futuro molto promettente per questo tipo di uva da tavola senza semi.
La regione di Murcia, Alicante, e in misura minore alcune province dell'Andalusia, hanno la principale concentrazione della coltivazione di uva da tavola in Spagna. Queste zone hanno più di 14.000 ettari dedicati a questa coltivazione, 6.688 dei quali corrispondono a uva da tavola bianca con semi, 3.452 ettari corrispondono a uva da tavola rossa senza semi, 2.441 ettari corrispondono a uva bianca senza semi e 1.891 ettari a uva da tavola rossa senza semi, secondo i dati del Ministero dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione relativi all'Indagine 2020 della Spagna sulle superfici e le rese delle colture. La produzione globale di uva da tavola in Spagna è di circa 275.000 tonnellate.
Sudafrica: timori su problemi logistici per la stagione dell'uva sudafricana
La raccolta è iniziata la settimana scorsa nella regione settentrionale (Limpopo) e in Namibia con le uve Early Sweet bianche senza semi e le Starlight rosse senza semi. Gran parte del raccolto precoce è destinato al mercato interno, dove il prezzo medio dell'uva è di R78 (4,48 euro) al kg.
La stima del raccolto per la stagione è compresa tra 70,6 milioni e 77,7 milioni di cartoni da 4,5 kg, la maggior parte dei quali provenienti dall'ultima regione di produzione dell'uva, la regione di Hex River. La scorsa stagione sono stati esportati 72,18 milioni di cartoni da 4,5 kg, una quantità record.
La stagione precedente è stata molto difficile, con la pioggia che ha causato problemi di qualità, le sfide logistiche, una domanda di mercato depressa e un rafforzamento della valuta locale (che riduce i guadagni delle esportazioni), e c'è una certa trepidazione riguardo ai programmi di spedizione e alla disponibilità dei container all'inizio della nuova stagione. Gli aumenti delle tariffe di trasporto, in particolare verso il Medio e l'Estremo Oriente, sono particolarmente esosi.
L'industria sudafricana dell'uva sta sperimentando una maggiore concorrenza internazionale da parte di Perù, Cile, Brasile e India.
India: prospettive positive per l'uva indiana nonostante il clima rigido
Quest'estate in alcune parti dell'India settentrionale ci sono state piogge incessanti che hanno provocato inondazioni e frane, causando ingenti danni alle infrastrutture e perdite di vite umane. Tuttavia, l'India occidentale, specialmente le regioni viticole del Maharashtra, sono state in gran parte risparmiate. In alcune aree intorno a Nashik, dove le piante d'uva erano in fase di fioritura, le piogge sparse hanno avuto un impatto dannoso. Date le condizioni registrate fino ad ora, l'India si aspetta un buon raccolto d'uva sia in termini di qualità che di volume. L'anno scorso, la qualità dell'uva indiana è stata percepita come buona nella maggior parte dei mercati. I coltivatori stanno diventando sempre più consapevoli dei benefici di un raccolto di alta qualità e stanno adottando pratiche agricole intelligenti per migliorare la qualità dell'uva.
Nord America: le scorte di uva della California sono più limitate rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso
Secondo l'ultimo rapporto sulle celle frigorifere della California, nelle scorte ci sono 2,4 milioni di casse di uva rossa in meno rispetto all'anno scorso e 3,4 milioni di casse in meno rispetto al 2019. "Sembra che saremo a corto di forniture di uva rossa dalla California per dicembre - dice uno spedizioniere - A novembre c'è ancora frutta da comprare e stanno imballando il prodotto fresco".
Infatti in California, dopo la pioggia di ottobre - e nonostante il fatto che l'uva californiana sia in gran parte sotto plastica - l'intensità della pioggia in un arco ti tempo limitato ha reso difficile proteggere completamente la frutta. "La quantità di uva rossa rilevata nel rapporto di due settimane fa non è aumentata. Il che significa che tutta la frutta raccolta nelle ultime due settimane non sta andando in magazzino perché sanno che non potrà essere conservata adeguatamente", dice lo spedizioniere.
L'uva bianca, tuttavia, è più abbondante. "Ma ci aspettiamo che il numero di confezioni di uva bianca senza semi diminuirà ugualmente man mano che ci avviciniamo alla metà di novembre - dice il trasportatore - Bisogna vedere come le scorte conservate in cella condizioneranno la campagna della California".
Ci si aspettano forniture di uva rosse più scarse, ma non un gap sul mercato. "Le forniture saranno limitate, perché la frutta sta già arrivando dal Brasile e dal Perù", dice lo spedizioniere.
In Perù è iniziata la raccolta e volumi migliori dovrebbero arrivare entro metà dicembre. "Gli Stati Uniti sono ancora il mercato d'elezione per il Perù e si prevede che quest'anno avranno un raccolto di oltre 60 milioni di casse - un altro aumento del 10% rispetto all'anno scorso", dice il caricatore. L'altro mercato significativo per la frutta peruviana è l'Asia, anche se, dati i problemi logistici che si vedono a livello globale e i rapporti che stimano possibili ritardi per la frutta di 40-60 giorni, spedire la frutta negli Stati Uniti potrebbe essere più attraente per i coltivatori peruviani.
Tuttavia, ci sono aumenti significativi dei noli nella spedizione della frutta dal Perù settentrionale agli Stati Uniti. "I primi volumi dal Sud America non arriveranno in maniera costante", dice lo spedizioniere.
L'uva brasiliana dovrebbe arrivare l'ultima settimana di novembre, ma il raccolto brasiliano nel complesso sembra essere nella media. "Non mi aspetto un enorme aumento proveniente dal Brasile perché non abbiamo visto un aumento sostanziale nelle piantagioni negli ultimi cinque-sette anni".
Per quanto riguarda le importazioni cilene, il raccolto complessivo rimane un punto interrogativo. "L'anno scorso molti coltivatori hanno sofferto finanziariamente e non siamo certi di come riusciranno a portare il loro raccolto sul mercato quest'anno", dice lo spedizioniere. Il primo arrivo di prodotto sfuso dal Cile dovrebbe arrivare intorno al 20 dicembre e la maggior parte dell'uva dovrebbe appartenere alla varietà Flame Seedless. Sebbene i rivenditori siano concentrati su varietà migliori, se il mercato dell'uva rossa è carente, acquisteranno queste uve.
In merito alla situazione dei prezzi, attualmente quelli della California arrivano a livelli più alti. "Prevedono forniture inferiori da qui alla fine dell'anno e i coltivatori in Brasile e Perù lo sanno - dice lo spedizioniere - Sono concentrati sulla spedizione di frutta negli Stati Uniti per catturare il potenziale per un mercato spot più alto a dicembre".
Data la combinazione di prezzi più alti e alti costi di trasporto, lo spedizioniere prevede che i dettaglianti a est del Mississippi, specialmente quelli sulla costa orientale, potrebbero passare prima alla frutta importata. "Oggigiorno il trasporto oceanico dal Perù è più economico di un camion che va dalla California alla costa orientale".
Australia: le elevate esportazioni di uva dall'Australia sono destinate a continuare
La stagione dell'uva da tavola australiana è appena iniziata, con le varietà di inizio stagione che arrivano sul mercato. In questa fase dell'anno, i prezzi domestici al dettaglio per una varietà, la Flame Seedless, variano tra i 10 e i 17 dollari al chilogrammo a seconda del negozio e della posizione. Ma le esportazioni rappresenteranno, ancora una volta, una grande parte di questa stagione dell'uva da tavola australiana, dopo che nella stagione 2019/20 c'è stata la più alta esportazione di frutta e verdura della nazione, per un valore di 622,9 milioni di dollari, portando avanti la sua crescita anno dopo anno. Secondo le statistiche, nelle ultime cinque stagioni le esportazioni di uva da tavola sono più che raddoppiate in termini di valore, da 240 milioni di dollari nel 2014-15. Anche nella stagione 2020/21, che è stata influenzata dalla pandemia di Covid-19, ci sono stati molti investimenti per continuare la promozione del frutto australiano nei mercati chiave in Asia, così come a livello nazionale e i rapporti degli organizzatori hanno dimostrato che la consapevolezza del prodotto era ai massimi storici. Per i prossimi anni, il grande aumento di nuovi consumatori, sia in patria che all'estero, suggerisce una crescente domanda di sana e deliziosa uva da tavola australiana. Nel complesso, il valore della produzione dell'industria australiana dell'uva da tavola è cresciuto ad un tasso medio annuo del 13,4% nei cinque anni fino al 2019-20, e in quell'anno sono state prodotte 214.660 tonnellate.