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L'umidità danneggia molte uve pugliesi e ne riduce le disponibilità

L'alto tasso di umidità degli ultimi giorni sta danneggiando molti quantitativi di uva da tavola pugliese. Ore difficili per diversi produttori, poiché le perdite causate dalle malattie fungine sembrano accentuarsi in modo rapido. Da quanto ci riferiscono alcuni agricoltori, la situazione è emersa tra venerdì e sabato scorsi (12 e 13 novembre 2021), dopo 3-4 giorni di nebbia persistente in diversi areali della regione, sia nel tarantino che nel barese.

Sembra che la botrite si sia sviluppata e sia esplosa in maniera esponenziale distruggendo, a oggi, tra il 30 e il 40% dell'uva presente ancora in campagna: produzioni che avrebbero dovuto essere tagliate e vendute fino al periodo natalizio. La nebbia, alternata alle precipitazioni, condensandosi, ha bagnato il prodotto in modo costante, dando luogo così a macchioline scure sugli acini e innescando un processo di fermentazione che ha presto interessato gli altri acini sani, che erano in contatto con quelli danneggiati.

Ad accusare il colpo sono state maggiormente le uve colorate (rosse e nere), come Red Globe e Crimson. Anche la cultivar Italia sembra sia stata danneggiata in maniera significativa, seppur meno delle altre.

In queste ore si sta facendo una stima dei danni, ma le previsioni climatiche dei prossimi giorni evidenziano tassi di umidità intorno al 70-80% in molte zone della Puglia. Ciò potrebbe rendere il bilancio ancora più preoccupante di quello attuale.

E' opportuno precisare che non tutte le partite sono danneggiate e che i produttori sono già a lavoro per eliminare gli acini o grappoli colpiti, malgrado queste operazioni comportino un aumento dei costi di manodopera. Le disponibilità si riducono e il calendario commerciale potrebbe subire delle sostanziali variazioni. In ogni caso, si spera che tale situazione favorisca un incremento delle quotazioni per il prodotto sano, almeno in queste ultime settimane di vendite, dopo mesi non proprio entusiasmanti dal punto di vista commerciale.