La vendita o l'affitto dei propri terreni agricoli alla piccole e grandi compagnie energetiche interessate alla realizzazione di impianti fotovoltaici è una pericolosa e contagiosa pratica posta purtroppo in atto da molti agricoltori italiani. Oltre a ridurre drasticamente i suoli fertili e a snaturare i paesaggi, potrebbe diminuire la disponibilità di prodotti agroalimentari, in un epoca in cui la crescita demografica globale richiede invece un maggiore approvvigionamento di queste risorse.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani vuole pertanto mettere un freno a questa tendenza che, nel lungo periodo, potrebbe avere conseguenze notevoli sull'intero settore. Il suo piano -come si legge in un articolo de L'Espresso - è quello di non prevedere nel PNRR incentivi alle aziende agricole che vogliono installare pannelli fotovoltaici a terra, ma solo a quelle interessate all'agro-fotovoltaico, grazie alla stanziamento di 3 miliardi di euro. Inoltre, verranno individuate aree idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici, dando precedenza alle zone industriali, aree non produttive o dismesse.
Il ministro annuncia, inoltre, che non mancheranno gli aiuti ordinari previsti in nuovi bandi che verranno presto pubblicati, ai quali però potranno partecipare solo aziende agricole e non energetiche. Si darà la possibilità all'agricoltore di usare in alternativa all'agro-fotovoltaico verticale, quello a terra, ma esclusivamente su un'area limitata e non utilizzata per le produzioni.