In queste ultime ore, diversi sono stati i commenti da parte degli operatori, anche quelli ortofrutticoli, sugli scioperi degli autotrasportatori. Molti, infatti, non condividono tali azioni di protesta, poiché causano disagi pesanti in un momento di post-pandemia, che necessita invece di una ripartenza. La situazione dei blocchi dei tir in molti areali italiani rimane delicata e in rapida evoluzione.
In ogni caso, le imprese agricole che hanno mostrato solidarietà alle rivendicazioni degli autotrasportatori non mancano, come ad esempio AssoFruit Italia e Op Agritalia.
Andrea Badursi, direttore dell'organizzazione di produttori Assofruit Italia , commenta: "Se da una parte bisogna scongiurare la paralisi dell'ortofrutta, che crollerebbe nel baratro, allo stesso tempo è necessario offrire sostegno alle richieste del settore trasporti, piegato dagli aumenti del gasolio".
Andrea Badursi
"Schizzano i prezzi dell'energia e dei costi delle materie prime e così le aziende di trasporto, con gli aumenti incontrollati del gasolio, non ce la fanno e minacciano - e in molti casi attuano - i blocchi. Le rivendicazioni sono comprensibili. Tuttavia, non è possibile paralizzare anche la fornitura e i commerci di ortofrutta. Se pensiamo alla fragolicoltura, quindi al 'fresco', il rischio è infatti quello di non raccogliere i frutti, che a quel punto andrebbero persi, provocando un danno per i produttori che determinerebbe scenari nefasti per il futuro dell'intero indotto".
Anche Michele Laporta, presidente del Consorzio Uva di Puglia Igp nonché presidente della Op Agritalia di Barletta, ha voluto esprimere solidarietà agli operatori del settore dei trasporti. "Gli autotrasportatori hanno pienamente ragione e fanno bene ad alzare la voce. La situazione è diventata insostenibile. Chi gestisce un'azienda lo sa perfettamente. Per questo non posso che manifestare la nostra vicinanza a una categoria in grande difficoltà, con cui abbiamo a che fare quotidianamente".
Michele Laporta
"L'aumento delle materie prime sta mettendo a dura prova il sistema Paese. E' aumentato tutto: imballaggi, fertilizzanti, energia e gas. E, non da ultimo, è aumentato il gasolio, un rincaro che inevitabilmente si riversa anche sulle merci. Noi lavoriamo principalmente con il nord Italia, le merci arrivano lì su gomma. E' ovvio che l'aumento del gasolio incida tantissimo. Bisogna dunque scongiurare il blocco dei trasporti, perché al contempo si rischia di penalizzare ulteriormente il mondo agricolo. Capisco la protesta e la sostengo pienamente. Dobbiamo impegnarci tutti insieme per spingere il Governo, nazionale e regionale, ad adottare i provvedimenti necessari per calmierare i rincari e per riportare la situazione quantomeno a 7-8 mesi fa. Sono certo che, se ci mettiamo passione e lavoriamo tutti insieme, possiamo uscire da questa situazione, ma il fronte deve essere compatto".