I rincari generalizzati dell'energia, della logistica, dei carburanti e degli imballaggi spaventano le imprese ortofrutticole, le quali sono costrette ad aumentare di conseguenza i prezzi di vendita dei prodotti.
Per comprendere se questi aumenti, aggravati dal conflitto russo-ucraino, incideranno anche sulla prossima campagna cerasicola, abbiamo interpellato Nicola Giuliano, titolare dell'O.P. Giuliano Puglia Fruit, tra le realtà imprenditoriali italiane più note nella commercializzazione delle ciliegie.
FreshPlaza (FP): Si prevede un aumento del prezzo delle ciliegie, quest'anno?
Nicola Giuliano (NG): Rispetto ad altri prodotti di larga diffusione, come ad esempio l'uva da tavola, sulla ciliegia l'impatto dei rincari si sentirà molto meno. Stiamo parlando del frutto più atteso e goloso della primavera, che viene venduto in uno strettissimo arco temporale. Pertanto, la frequenza di acquisto tende a rimanere costante e comunque elevata nei circa due mesi di raccolta e commercializzazione. Crediamo che per l'imminente stagione cerasicola vi sarà un aumento non superiore al 10% del prezzo medio di vendita; un ritocco al rialzo che, in parte, potrebbe essere tranquillamente riassorbito da tutti gli attori della filiera e non solo dai produttori.
FP: Quali sono i costi che più impattano nella coltivazione del ciliegio?
NG: Per i coltivatori, sicuramente la manodopera, mentre per le aziende commerciali, se consideriamo gli attuali rincari, le voci di spesa che fanno schizzare in alto i costi di lavorazione e confezionamento rimangono gli imballaggi e l'elettricità. Sempre più spesso il contenitore costa più del contenuto, a prescindere poi da quale packaging si utilizzi.
FP: Per poter iniziare serenamente la prossima campagna cerasicola, cosa è opportuno far sapere agli operatori nazionali e internazionali?
NG: Ogni anno, la ciliegia è la novità della nuova stagione. Il prezzo medio di vendita è di circa 5-7 €/kg. Per quanto riguarda le quotazioni 2022, non bisogna fare assolutamente riferimento ai listini della stagione passata, quando i prezzi pagati al produttori oscillavano da 1,00 a 1,50 €/kg e, di conseguenza, scoraggiavano i contadini pugliesi. Ci auguriamo che tutto vada nel verso giusto, ma mai come quest'anno l'intero settore ha bisogno di essere sostenuto. Noi faremo la nostra parte.
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