Relatori e partecipanti da tutto il mondo per la Scuola di alta formazione sulla "Gestione sostenibile dei frutteti in un ambiente che cambia" che si è tenuta il 2-3 maggio 2022 a Bertinoro (Forlì-Cesena) presso il Ceub. A un paio di settimane dalla conclusione dell'evento, organizzato nell'ambito dell'International Cherry Symposium, facciamo il punto con due degli organizzatori, Brunella Morandi (Università di Bologna) e Davide Neri (Università Politecnica delle Marche).
"I partecipanti alla due giorni - esordiscono i due docenti - provenivano da diverse nazioni, con professionisti e/o ricercatori da Italia, Israele, Ungheria, Spagna, Grecia, tanto per citarne alcune. E anche i docenti erano internazionali (Italia, Cile, Stati Uniti, Francia, Germania). Ma non vi sono state solo lezioni nel senso stretto del termine. I diversi gruppi di ricercatori e tecnici, inclusi quelli del settore vivaistico, dopo ogni relazione si sono confrontati portando esperienze per cercare di risolvere le difficoltà che ogni giorno affrontano nel pre e nel post raccolta.
"Siamo convinti che solo il dialogo tra il mondo della ricerca e della produzione possa creare il contesto giusto per affrontare e risolvere insieme le sfide che attendono il settore frutticolo e iniziative come questa, favorendo l'incontro delle persone e la costruzione di network, creano i presupposti perché ciò avvenga".
Fra cambiamenti climatici e aggressività sempre maggiore di insetti e patogeni emergenti, si è cercato di capire dove andrà la frutticoltura del futuro.
"E' emerso il concetto che, nei prossimi anni, si farà strada la gestione di precisione della frutticoltura, con maggiore meccanizzazione e controllo ambientale, anche per le ciliegie. I problemi del reperimento di manodopera sono all'ordine del giorno ovunque, per cui tutti stanno cercando una soluzione. Da un lato, servono varietà e forme di allevamento adatte a sistemi intensivi e protetti, con alberi di ridotte dimensioni; dall'altro un approccio integrato in grado di mantenere comunque una sufficiente biodiversità per favorire agroecosistemi più autonomi rispetto ai parassiti, alle malattie e ai disordini fisiologici (come lo spacco dei frutti)".
"Oltre a queste condizioni necessarie per il successo dei nuovi impianti, occorre considerare i benefici nutrizionali della frutta sana e di alto valore nutrizionale per il consumatore, che deve anche farsi promotore di una rivoluzione non da poco, verso una qualità nutrizionale piuttosto che estetica. Per il sistema di distribuzione americano, il consumatore è pronto ad acquistare ciliegie raccolte a macchina e "libere" dal peduncolo (chiamate "stem free" invece di "stem less", quest'ultimo termine evoca infatti una mancanza, e non una maggiore fruibilità del frutto, ndr), confezionate in vaschette o bicchieri, anche a un prezzo maggiore dei frutti tradizionali, purché buone, facili da consumare e benefiche per la salute".
La Scuola di alta formazione era residenziale (una sorta di "living lab" della frutticoltura), per cui tutti i partecipanti hanno condiviso non solo le lezioni e i tavoli di confronto, che hanno assorbito circa la metà del tempo con lavoro di gruppo su argomenti precisi, ma anche i momenti liberi. Questo ha creato un clima di appartenenza, una sorta di frutticoltura "partecipata", per un settore sempre più importante e diversificato.
Si sono svolti 10 seminari sui principali temi legati alla gestione sostenibile dei frutteti e le attività e il programma sono stati gestiti e coordinati dalle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia e Politecnica delle Marche, il tutto sotto il patrocinio di Macfrut.
Sono state incluse anche due relazioni magistrali: la prima, in apertura della Scuola, sull'importanza degli insetti in un mondo che cambia e l'ultima, come saluto finale, sul valore nutrizionale dei frutti, in particolare delle ciliegie per una dieta salutare, in grado di migliorare la qualità della vita.
"L'impegno è riproporre la Scuola anche l'anno prossimo con modalità simili, ma con argomenti e relatori aggiornati in base al tema conduttore che decideremo a partire dai suggerimenti del mondo produttivo e scientifico", concludono gli organizzatori.