"I dati ufficiali appena trasmessi dall'ente di certificazione dall'ISZ (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) della Sicilia, afferenti la campagna di commercializzazione 2021/22, confermano ancora una volta la crescita della produzione di Arancia di Ribera DOP, superando il precedente traguardo della passata stagione con 10.700.000 chili prodotti". Così ha esordito Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di Tutela Arancia di Ribera DOP, da noi raggiunto per un resoconto della stagione che si è chiusa già nel mese di aprile.
Giuseppe Pasciuta
"Anche questa campagna sarà ricordata - ha sottolineato Pasciuta - tra le più positive dal punto di vista qualitativo e quantitativo, portando l'Arancia di Ribera DOP tra i primi prodotti ortofrutticoli certificati a livello nazionale. Nonostante le copiose precipitazioni nel periodo autunnale abbiano provocato notevoli danni alle strutture, le grandinate (registrate fortunatamente solo in alcune contrade, con perdite di prodotto) e il blocco dei trasporti per lo sciopero degli autotrasportatori, abbiamo chiuso un'annata soddisfacente".
"In generale, registriamo un'ottima performance - ha proseguito l'esperto - con una crescita di tutto il settore, che continua a determinare un certo entusiasmo in tutto il territorio di produzione. Tutti i dati rilevati dal servizio di tutela e vigilanza confermano una produzione dalla qualità eccellente sotto il profilo organolettico ed estetico, con pezzature medio-alte e un prolungamento della stagione di raccolta fino a tutto aprile".
"La filiera dell'arancia di Ribera DOP rappresenta il comparto produttivo più dinamico e strategico dell'intero territorio di riferimento, che annovera ben quattordici Comuni - ha spiegato il presidente - Anche quest'anno, il Consorzio ha registrato un'ulteriore crescita delle superfici e delle produzioni, con un conseguente aumento della redditività. Il comparto vede peraltro l'aumentata adesione di nuovi giovani dediti alla coltivazione dell'arancio, la realizzazione di nuovi stabilimenti aziendali per la lavorazione delle arance, la crescita degli operatori e dei volumi di vendita di arance on-line e, infine, l'aumento degli iscritti e delle produzioni certificate a marchio DOP".
La prova dell'importanza della DOP Ribera, secondo quanto rilevato dal Consorzio, è evidenziata dall'aumento delle imitazioni e frodi verificate dagli organi di controllo. Per tale ragione, sono stati ulteriormente potenziati i servizi di vigilanza e controllo, per assicurare i produttori e i consumatori sulla qualità della produzione.
"Con il CNR di Palermo e l'Università di Reggio Calabria - ha rivelato Giuseppe Pasciuta - abbiamo avviato un programma di ricerca per la caratterizzazione genetica delle varietà dell'arancia di Ribera DOP, per meglio tutelarla dalle imitazioni e dalle frodi commerciali. Abbiamo raggiunto diversi traguardi, grazie al nostro impegno per migliorare ulteriormente la qualità della nostra produzione: ciò è testimoniato anche dalla crescita dei nostri operatori e produttori. Nonostante le tante difficoltà, prosegue la politica del 'fare sistema', grazie all'associazionismo. Il territorio, i produttori, gli operatori e il Consorzio stanno scommettendo sull'Arancia di Ribera, perché oggi rappresenta uno dei pochi investimenti produttivi e redditizi".
Il Consorzio di Tutela Arancia di Ribera DOP, tra l'altro, è partner del Ministero dell'Agricoltura della Tunisia per il Progetto EAUSIRIS, con l'obiettivo di far fronte alla scarsità di acqua e razionalizzarne l'uso, verificare lo stato dell'arte nelle tecniche di raccolta ottimizzate in diverse regioni della Tunisia e della Sicilia. Con il Distretto Agrumi di Sicilia, il Consorzio porta avanti diversi progetti che coinvolgono direttamente il territorio, quali il progetto delle 'Vie della zagara ', il progetto ' A.C.Q.U.A. ' e quello per la 'Promozione delle produzioni DOP e IGP degli agrumi di Sicilia '.
E se il Consorzio gode di ottima salute, sono ancora molte le cose da fare per dare un'ulteriore spinta al comparto produttivo e alla commercializzazione, elementi che è lo stesso presidente Pasciuta a individuare e raccontarci.
"Uno dei nostri limiti - ha infatti spiegato l'intervistato - è la mancanza di varietà tardive, che ci consentirebbero di arginare l'introduzione di merce proveniente dal Nord Africa e dalla Spagna a partire da maggio, quando il prodotto DOP di Ribera è già terminato. Il potenziale qualitativo che esprimerebbero le diverse varietà tardive della famiglia Navel, simili al Washington e al Brasiliano, coltivate in un'ottica di valore aggiunto sul nostro territorio, permetterebbero di allungare il nostro calendario produttivo, con un conseguente riverbero virtuoso sul tessuto socioeconomico locale. Stiamo già lavorando alla modifica del disciplinare, che nell'aggiornamento vedrà anche l'introduzione di varietà precoci. Stiamo pensando inoltre di ammodernare la gamma dei portinnesti con varietà più indicate per il nostro areale e per le nuove emergenze fitosanitarie".
"Altra modifica al disciplinare va fatta - conclude il presidente dell'arancia DOP di Ribera - per permettere ai nostri consorziati di conferire alle industrie di trasformazione il prodotto di seconda categoria e biologico. Fin qui, infatti, è permesso avviare alla trasformazione solo prodotto di categoria extra e di categoria prima. L'esigenza di questa revisione nasce dalle crescenti richieste da parte degli operatori del trasformato, che domandano sempre più prodotto e ai quali forniamo ben il 20-30% della produzione totale di pregio! Attingere alla seconda categoria significherà conferire un pur ottimo prodotto, talvolta semplicemente interessato da modeste imperfezioni estetiche, e contemporaneamente lasciare ai produttori un giusto respiro economico".
Per maggiori informazioni:
Consorzio di Tutela Arancia
di Ribera DOP
Via Quasimodo s.n.
92016 Ribera (AG) – Italy
[email protected]
www.aranciadiriberadop.it