"La raccolta delle mie ciliegie Ferrovia è terminata". Così esordisce il produttore Roberto Seripanni (in foto a lato), aggiungendo: "Mancanza di manodopera e prezzi troppo bassi rendono non più sostenibile la campagna 2022, anche perché il caldo complica le cose. Oggi (si legga 22 giugno 2022) ho provato a conferire 150 kg di ciliegie presso diversi magazzini della provincia di Bari. Il prezzo massimo che mi è stato proposto non superava i 0,70-0,80 €/kg, mentre il giorno precedente toccava 1,20 €/kg. Parliamo di frutti con calibri 30-32 mm, che credevo avessero ancora un po' di mercato. Non potevo certo accettare, perciò ho preferito regalare nel pomeriggio quanto avevo raccolto al mattino".
"Avrei potuto proseguire almeno per altri 5-6 giorni, ma non ne vale la pena. Significa individuare i frutti migliori e ciò determina un elevato costo del personale. Ho le piante cariche di ciliegie, la maggior parte di queste sono di pezzatura 26-28 mm. Non si raccolgono, perché non vengono ritirate. Gli operatori ci riferiscono che il mercato è saturo e che neppure all'industria interessano, perché troppo mature e difficili da lavorare. Alcuni cesasicoltori, vedendo la situazione commerciale, hanno preferito abbondonare i campi già da 7-10 giorni".
"A ogni campagna ci convinciamo che andrà meglio di quella passata, e invece puntualmente le nostre aspettative vengono deluse. Un anno si dà la colpa al meteo per le gelate e le grandinate, la volta successiva si denuncia il surplus produttivo, in un'altra annata invece si sostiene che i frutti sono troppo piccoli per essere commercializzati o che l'offerta dall'estero ci rende meno competitivi".
"Rincari, manodopera, prezzi bassi ci hanno dato filo da torcere, in questa stagione. Abbiamo dovuto convincere gli operai a venire a lavorare, concedendo loro un compenso anche oltre le tariffe sindacali, pur di poter raccogliere. Cosa succederebbe se invece, quando iniziano a profilarsi le prime preoccupazioni, decidessimo di non raccogliere più? Spesso però la fame supera la voglia di protestare, specie se l'agricoltura è la tua unica fonte di reddito".