E' una crisi che sembra peggiorare giorno dopo giorno, insieme alla disperazione dei tanti agricoltori, ormai stanchi di veder deprezzato il loro prodotto. Il comparto dell'uva da tavola, come altri, è in difficoltà a causa della crisi economica e dell'incertezza generale.
Le aziende ci riferiscono che i prezzi di vendita in campagna sono di circa € 0,20/30 €/kg. Ma se qualche produttore, preso dallo sconforto, è disposto a vendere a cifre così basse, altri, invece, si rifiutano di accettare un simile trattamento economico, proprio come Vito Sorino, imprenditore agricolo della provincia di Foggia, con circa 20 ettari dedicati a uva da tavola, tra cultivar tradizionali e apirene.
Vito Sorino
"Ho sulle piante 400 tonnellate di uva invenduta - ci spiega il produttore pugliese - Ingenti volumi che riguardano diverse varietà: Regal, Crimson, Italia, Apulia Rosé e Red Globe. Quei pochi commercianti che si sono visti in giro nelle ultime settimane hanno proposto prezzi da fame, alimentando in me così la decisione di lasciare sulle piante l'intera produzione. Non è possibile svendere i grappoli a 0,20 €/kg (gli stessi che nel settembre del 2021 ho venduto a 0,60 €/kg) per poi vedere il prodotto sugli scaffali dei supermercati a 3, 4 o addirittura 5 €/kg".
"Con i tempi che corrono, come fa una famiglia numerosa e monoreddito a pagare un chilogrammo di uva 4-5 euro? E poi ci dicono che la frutta non si vende. Ma non sarebbe più semplice distribuire la ricchezza in modo equo, riducendo il prezzo di vendita finale e dando agli agricoltori una remunerazione più dignitosa?"
Abbiamo chiesto a Sorino fino a quando avrà intenzione di lasciare i suoi frutti sulle piante, specie se l'andamento commerciale non dovesse migliorare: "Non so fino a quando i grappoli potranno rimanere sulle viti. Fortunatamente il clima ci sta aiutando, in quanto le temperature non sono molto elevate e il tasso di umidità è basso. Vedrò come si mettono le cose nelle prossime due settimane. Si tratta comunque di un prodotto deperibile, pertanto non può rimanere a lungo in campo. Proprio in questa stagione, dove la qualità dei grappoli è davvero straordinaria, rischiamo di vanificare un anno intero di sacrifici ed esborsi. Così rischiamo di perdere la voglia di lavorare, oltre che la dignità".
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Vito Sorino
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