La necessità di modificare l'orario delle attività da notturno a diurno è al vaglio, da tempo, anche presso il Centro Agro Alimentare di Napoli-CAAN. La decisione spetterebbe ai grossisti. Proprio in queste ore AICAN, l'associazione che rappresenta i grossisti dei mercati all’ingrosso della Campania, sta promuovendo un sondaggio tra le aziende, iniziando proprio dal centro agroalimentare.
"Dobbiamo considerare che l'orario notturno è limitante per il commercio. Per certi versi, inoltre, e più dispendioso. Se analizziamo ad esempio i soli rincari sull'energia elettrica, siamo nell'ordine del +300% - sostiene uno dei grossisti interpellati, favorevole al cambiamento - Aprire di giorno permetterebbe ai produttori delle aree più o meno lontane di fornire un prodotto raccolto 'in giornata' e, quindi, una migliore qualità delle referenze vendute, oltre che una migliore organizzazione di scarico merci e vendita. Darebbe, inoltre, risposta alla domanda proveniente dai settori Horeca e del wedding, che prediligono gli orari diurni. Oltre a facilitare i rapporti con i buyer della distribuzione moderna, l'apertura di giorno consentirebbe anche il cambio generazionale presso le attività del mercato".
Continua poi Ilaria Renna (nella foto a lato), presidente di AICAN: "Abbiamo promosso questo sondaggio attraverso il confronto tra le categorie, le associazioni e il CAAN nella persona del presidente Carmine Giordano, perché riteniamo che deve essere questo il ragionamento di base che le istituzioni devono compiere per aiutare le imprese a creare sviluppo e lavoro sul proprio territorio".
"Oggi siamo felici di leggere nel piano di governo l’obiettivo della razionalizzazione dei mercati all’ingrosso e della rimodulazione degli orari e ci auguriamo davvero che il Mipaaf ritorni a occuparsi di mercati, prima che diventi troppo tardi. Ma valorizzare le strutture mercatali all'ingrosso è un obiettivo innanzitutto 'di territorio'. Cambiare orario è solo uno degli interventi necessari per garantire ai mercati un futuro. Dovremmo parlare anche di formazione per i giovani e, in genere, di rivalutazione delle figure professionali, oltre che di supporto e promozione, iniziando dalla partecipazione alle fiere e, quindi, di politica estera per i mercati".
Certo, a Napoli il sondaggio ha aperto ferite e speranze. "Tante le proposte arrivate dagli standisti: dall'orario unico regionale al sistema logistico centralizzato, dagli ingressi gratuiti ai nuovi acquirenti, fino a varie forme di marketing dedicate alle isole. Oggi servono nuovi patti istituzionali. Sono tante le cose su cui dover discutere: dalle rampe di ingresso e di uscita, fino al recupero di zone inizialmente destinate al CAAN, già in via di transizione verso altri progetti comunali", spiega Renna.
Il sondaggio, comunque, è ancora in corso. Ad oggi, riferisce Renna, ha partecipato circa il 60% degli standisti dell'ortofrutta e circa il 90% dei partecipanti ha espresso parere favorevole, ma a condizione di un intervento istituzionale urgente, concreto e condiviso che, partendo dall’esperienza degli altri mercati in Italia, ponga le basi e offra i mezzi necessari per questo cambiamento che per gli operatori di filiera ha delle logiche già scritte.
"In attesa di ultimare il sondaggio, l'unico dato certo che emerge è che non possiamo transitare verso il futuro, nonostante il nostro mercato si contraddistingua per la professionalità e la competenza dell’amministrazione e del suo presidente Giordano e di tutti gli operatori di filiera che vi lavorano. Senza un intervento della regione Campania, concreto e urgente per il piano di sviluppo dei mercati all’ingrosso (come previsto anche dal testo unico sul commercio), anche il cambio di orario potrebbe essere non risolutivo e di difficile applicazione al CAAN", conclude Renna.