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Il commento di Lorenzo Diomede dopo l'evento del 4 novembre

La Commissione Italiana dell'uva da tavola ribadisce la sua mission

Oltre 200 i partecipanti che si sono registrati all'evento organizzato da Foragri in collaborazione con la Commissione Italiana Uva da Tavola, tenutosi lo scorso 4 novembre 2022, presso l'Hotel D'Aragona Hotel di Conversano (Bari). Numeri che testimoniamo quanta attenzione ci sia verso il comparto uva da tavola e la credibilità della Cut e di Foragri, che hanno organizzato l’incontro. 

Un pomeriggio di confronto, dibattiti e input dal tema "Una filiera sotto analisi: ruoli, rapporti e responsabilità degli anelli della catena del valore", al quale hanno preso parte diversi docenti universitari (come Laura De Palma, Rosario Di Lorenzo, Davide Gaeta), oltre ai sei attori della filiera che hanno tenuto viva la tavola rotonda. Non è mancato l'ospite internazionale, il professor Julian Alston dell'Università di Davis (California).

Lorenzo Diomede

Al termine della manifestazione, abbiamo parlato con Lorenzo Diomede, project manager dell'Associazione Cut: "Questo evento si svolge in un particolare e complesso periodo storico, caratterizzato dal contesto internazionale poco incoraggiante e dalle difficoltà dei produttori su quanto sta accadendo nei vigneti italiani. La Commissione Italiana uva da tavola, nata da circa 2 anni e mezzo, ha come mission quella di impostare attività strutturali che, sviluppando i consumi, evitino situazioni di questo genere e generino competitività per affrontare il mercato con successo. Non è più il momento delle scommesse, ma della programmazione. Le soluzioni alle emergenze produttive e commerciali contingenti competono alle istituzioni. Crediamo che però sia necessario andare oltre le auspicabili soluzioni del momento per chiudere l’annata e concentrarsi sul rilancio della filiera. E’ necessario creare condizioni favorevoli al riposizionante ti del comparto italiano dell’uva da tavola con progetti ed azioni concrete, cosicché i problemi non si ripresentino".

 

Tavola rotonda con alcuni attori della filiera dell'uva da tavola

Altre le novità annunciate durante l'evento sono il  Distretto produttivo di qualità dell'uva da tavola, il cui iter burocratico è stato avviato circa un anno fa e che il 25 ottobre scorso è stato costituito ufficialmente,  e il catasto varietale, tanto auspicato da tutto il comparto. 

“Ricerca, innovazione e promozione attraverso il Distretto e analisi, pianificazione e programmazione attraverso il Catasto. Sono queste le parole ma anche gli strumenti concreti che ci auguriamo possano presto rientrare nella usuale terminologia e attività di tutta la filiera” - riprende Diomede.

“Abbiamo avviato la raccolta dei dati varietali insieme a CSO ITALY, partendo dalle OP, una vera mappatura delle produzioni italiane che racchiuda informazioni essenziali (e non sensibili) delle coltivazioni nazionali, riguardanti ad esempio varietà, superfici, anno, sesto di impianto e localizzazione".