Nelle ultime settimane l'infestazione della mosca mediterranea (Ceratitis capitata) è aumentata nelle coltivazioni di agrumi della Comunità Valenciana a causa delle temperature calde e prolungate in un periodo che normalmente è molto più freddo. Il caldo sta alimentando la diffusione di questo parassita e sta causando perdite economiche impreviste nel settore.
Gli agrumi più colpiti dal parassita sono i mandarini precoci e le clementine, come la varietà Oronules. Un'altra vittima è la Clemenules, la varietà più coltivata nella Comunità Valenciana, la cui raccolta sta per iniziare. Anche le arance Navelina sono state colpite, anche se in misura minore.
"Abbiamo iniziato la stagione con grande ottimismo vendendo le prime clementine e i primi mandarini, dato che quest'anno i prezzi sono più alti a causa della minore disponibilità. Ma poiché la temperatura non ha voluto abbassarsi nelle settimane successive, la mosca mediterranea è riuscita a riprodursi, causando seri problemi di qualità e gravi perdite nel raccolto di agrumi. Siamo costretti a selezionare con maggiore attenzione nei centri di imballaggio", spiega un coltivatore ed esportatore valenciano.
"Le richieste di qualità a destinazione sono salite alle stelle, causando molti disagi nei mercati. Dopotutto, i clienti si aspettano frutta di buona qualità quest'anno, visti i prezzi elevati. Pensavamo che il problema si sarebbe attenuato con l'arrivo delle Clemenules, dato che questa varietà è comunque migliore e più resistente delle varietà più precoci, ma la situazione non è affatto migliorata - aggiunge - A causa del caldo persistente anche la colorazione degli agrumi non è ottimale. Il colore della buccia delle clementine è meno omogeneo, con più sfumature verdi che rendono il frutto meno attraente".
"I costi dell'energia e delle materie prime per i coltivatori, i centri di confezionamento e le aziende commerciali stanno salendo alle stelle. A questo si aggiunge un consumo molto ridotto. La mosca mediterranea sta causando un numero di arance e mandarini marci quattro o cinque volte superiore al normale", ha dichiarato José Pascual Ramos, direttore della cooperativa San Alfonso de Betxí.
Nelle ultime settimane è stato necessario intensificare nuovamente i trattamenti nei frutteti, quando si pensava che questo parassita fosse stato più o meno eradicato.