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Convegno internazionale in Sicilia

Pachino: il pomodoro Igp esporta solo il 12% della produzione

Il Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP punta ai mercati esteri, dopo un lavoro ventennale di grande spessore commerciale con la GDO italiana. Per spingere l'acceleratore sulla commercializzazione internazionale è stato promosso, lo scorso 10 novembre, a Portopalo di Capo Passero (SR) un convegno dal tema "Come promuovere il pomodoro di qualità: esperienze a confronto". Le relazioni proposte a un pubblico di oltre 200 presenze, espressione della filiera, sono state di grande impatto (clicca qui per andare all'articolo correlato).

Sala gremita durante i lavori

Noi di FreshPlaza, però, non ci siamo limitati al semplice resoconto deli lavori, ma abbiamo provato ad andare più in profondità sui temi posti durante la serata, intervistando, a margine dell'evento, alcuni dei principali protagonisti, a partire da Salvatore Chiaramida, direttore del Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp: "Questa serata ha visto protagonista il pomodoro in tutte le sue accezioni, ma ha avuto un focus particolare sul Pomodoro di Pachino Igp. Questi lavori segnano un percorso iniziato tempo fa con l'ICE che proseguiranno, insieme a Macfrut, nella prossima edizione fieristica. La kermesse di Rimini vedrà come momento importante uno spazio dedicato al pomodoro, chiamato Pianeta Rosso. Qui il pomodoro di Pachino Igp sarà presentato come case history, i cui virtuosismi verranno declinati a buyer internazionali e operatori del comparto".

Cartello degli sponsor privati

Renzo Piraccini, presidente dei Macfrut, dal canto suo ha detto:
"L'evento di oggi rappresenta un cambio di passo sulla promozione del Pomodoro di Pachino Igp, che sarà segnato all'interno della prossima edizione di Macfrut. La nostra fiera si conferma essere un volano eccezionale per far conoscere le produzioni italiane di alta qualità. L'organizzazione del focus sul pomodoro è stata resa possibile anche grazie al sostegno economico dell'ICE, e si concretizza in una strategia che vede includere le aziende e i consorzi importanti. Specialmente in questo momento di difficoltà delle filiere, l'attività deve puntare a dare il vero valore ai prodotti e, quindi, fare in modo che la competizione non sia solo sul prezzo. L'Igp di Pachino è un bell'esempio perché, con grande intelligenza, ha valorizzato la private label italiana e ora bisogna che si affacci sui mercati internazionali che fin qui non sono stati sufficientemente impegnati da questo prodotto".

Renzo Piraccini, Macfrut

Ha suscitato molta attenzione la relazione di Maurizio Forte, direttore coordinamento promozione del Made in Italy di ICE il quale, a fine lavori, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Insieme al Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp e a Macfrut, con un panel importante di rappresentanti della GDO italiane ed estera, abbiamo affrontato il tema della promozione di questo pomodoro. Il Pomodoro di Pachino Igp ha una grandissima reputazione ma viene esportato ancora in una piccolissima percentuale, di poco superiore al 10%; una contraddizione per una serie di motivi legati anche ai metodi di coltivazione e alle condizioni climatiche. Questo prodotto, infatti, ha tutte le carte in regola per essere competitivo, perché non necessita di essere riscaldato come i pomodori del nord Europa, e quindi è anche più sostenibile oltre a essere più buono da mangiare. Come ICE, utilizzando da una parte le piattaforme fieristiche che vogliamo rafforzare assieme alle produzioni agricole e, dall'altra, favorendo i rapporti con le GDO per facilitare il dialogo con questi giganti, vogliamo che il Pomodoro di Pachino Igp sia più presente sui mercati e sulle tavole dei consumatori".

Maurizio Forte, ICE

Infine, abbiamo chiesto al presidente del Consorzio Sebastiano Fortunato di darci le sue impressioni al termine dell'evento:
"Samo molto soddisfatti della grande partecipazione di importanti operatori della filiera nazionale e internazionale a questa serata, realizzata grazie all'ICE nella persona del Dr. Forte, che ci accompagna in un percorso che vede la cui prossima tappa al Macfrut di Rimini, dove approderemo al contest Pianeta Rosso, incentrato proprio sul pomodoro di alta qualità. Gli spunti che oggi portiamo a casa riguardano la programmazione necessaria per esportare il nostro pomodoro di Pachino Igp. L'export è una prassi commerciale che non si inventa, ma che richiede progettualità, come abbiamo compreso da questa esperienza convegnistica. Per 20 anni abbiamo fatto sicuramente un grande lavoro con le insegne italiane, puntando sempre sulla qualità che qui si produce, grazie a un microclima creato dall'incrocio di due mari, associato al terreno, al sole e alle acque salmastre; tutti elementi essenziali perché un pomodoro possa fregiarsi del nostro marchio Igp".

"In ragione di queste caratteristiche - ha proseguito Fortunato -  abbiamo le carte in regola per avere successo anche all'estero, ma dobbiamo raccontare le nostre peculiarità. Inizialmente dovremo investire e chi pensa che esportare significhi da subito prezzi maggiori, si sbaglia! Bisogna affrontare l'estero dapprima con prezzi congrui, magari inferiori, farsi conoscere e solo successivamente posizionarsi nella corretta fascia di prezzo, facendo comprendere non solo la bontà del nostro pomodoro ma, anche la sua sostenibilità, raccontando la bassa carbon footprint e molto altro. Ecco, dobbiamo far comprendere che il nostro prodotto rispetta veramente il pianeta, oltre ad avere caratteristiche organolettiche uniche".

Per maggiori informazioni: 
Sebastiano Fortunato
Consorzio di Tutela Pomodoro
di Pachino Igp
Via Milano, 2
96018 Pachino (SR) - Italy
+39 0931 595106
[email protected]
www.igppachino.it