Champerché, sviluppatore di aziende agricole urbane intelligenti, continua a crescere. Dopo la prima raccolta fondi di 3,5 milioni di euro per la sua azienda agricola urbana di 1.300 metri quadrati a Sartrouville (Yvelines - Francia), la start-up raccoglierà ora 85 milioni di euro per aprirne altre cinque nella regione di Parigi, con una superficie da 3.000 a 10.000 mq.
L'azienda prevede di espandersi oltre la regione di Parigi. "L'obiettivo più importante che vogliamo raggiungere con la nostra azienda agricola di Sartrouville, è decuplicare il volume di produzione rispetto al prototipo", spiega Antoine Fuyet, che ha fondato l'azienda insieme ai fratelli, Guillaume e Julien.
I fratelli e fondatori: Antoine, Guillaume e Julien Fuyet.
Il motto della Champerché è raggiungere ovunque l'autosufficienza alimentare su scala locale, con prezzi accessibili a tutti e il minor impatto ambientale possibile. "In pratica, insedieremo le aziende agricole in determinate aree e analizzeremo quali colture sono già presenti. E poi produrremo andando a integrare il fabbisogno del territorio e sostituendo quello che viene importato".
Champerché vuole produrre 100 tonnellate di frutta e verdura al giorno entro il 2030, grazie alle nuove cinque aziende agricole. Dalle insalate alle erbe aromatiche e micropiante, quasi tutte le 150 varietà sono coltivate in bioponica.
Da prototipo casalingo ad azienda agricola urbana
È dopo un viaggio in Asia che ha cominciato a prendere forma l'idea della Champerché. "Dopo aver avuto un incidente, siamo stati ospitati da alcuni locali. Ci hanno dato da mangiare, anche se non avevano quasi niente". Al ritorno in Francia, Antoine Fuyet e i suoi fratelli si sono ripromessi di trovare delle soluzioni per l’approvvigionamento alimentare. Con la laurea in ingegneria, si è naturalmente rivolto all'agricoltura perché "è il settore con il maggiore impatto sull'ambiente a livello mondiale". Il primo prototipo di azienda agricola urbana è stato sviluppato nel soggiorno della loro casa e la primissima azienda è stata ufficialmente creata nel 2018 e, due anni dopo, è iniziata la commercializzazione.
Cultura bioponica
I tre fratelli hanno scelto la bioponica. Nessun agrofarmaco, nessun OGM. "È una fusione tra la cultura fuori suolo e l'agricoltura biologica", spiega Antoine Fuyet. "Un metodo di produzione che unisce il meglio di entrambi i tipi di coltivazione: la resa della coltivazione fuori suolo e il vantaggio dell'agricoltura biologica. Lavoriamo con batteri e funghi che aiutano a degradare la materia organica, e con vermi e acari che agiscono sulla nostra soluzione nutritiva". Questo è un modo per concentrarsi solo su varietà selezionate per gusto e qualità nutrizionali.
Minor impatto ambientale
Alla Champerché si fa di tutto perché la produzione abbia il minor impatto ambientale possibile: risparmio idrico ed energetico, impianto su lotti esistenti e distribuzione locale (distanza media di consegna 11 km).
"Il nostro impianto utilizza fino al 90% in meno di acqua, grazie al nostro circuito chiuso - l'acqua recuperata viene reimmessa nelle grondaie - e, grazie al nostro sistema LED a basso consumo, abbiamo bisogno di 15 Kwh per produrre e consegnare 1 chilogrammo di basilico".
Un'altra caratteristica della start-up è quella di allestire le proprie aziende agricole solo su superfici già esistenti. L'azienda vuole anche ridurre di dieci volte il suo consumo di acqua nelle nuove aziende agricole. "Recupereremo l'acqua evaporata dalle piante e la reintegreremo nel circuito".
Per maggiori informazioni:
Antoine Fuyet
Champerché
+33 6 62 44 90 94
[email protected]
champerche.com