Il mercato dei pomodori presenta delle sfide dal punto di vista dei costi, mentre si continuano a stabilire dei record in termini di prezzo. Questo è successo anche a ottobre. In media, i prezzi in Europa sono ancora ben al di sopra della media quinquennale, ed è stato ampiamente superato anche il prezzo massimo degli ultimi cinque anni.
I Paesi Bassi hanno registrato il picco maggiore, anche se, come al solito, la quotazione al chilogrammo non può ancora eguagliare quella di altri Paesi. Tutto questo è evidente da un nuovo aggiornamento del dashboard del pomodoro della Commissione europea.
Rispetto a settembre, i prezzi hanno continuato a registrare un forte incremento. Un aumento dei prezzi in autunno non è insolito quando i volumi nell'Europa nord-occidentale diminuiscono e la produzione nel sud non può ancora compensare tutto. Quest'anno, la situazione è anche più estrema, poiché i coltivatori, costretti dagli alti prezzi dell'energia, in alcuni casi hanno interrotto prima le attività serricole nell’Europa nord-occidentale. In Spagna, la superficie coltivata è aumentata (si parla di circa il 15% in più).
Maggiore aumento nei Paesi Bassi
La più alta differenza percentuale rispetto al consueto aumento dei prezzi di ottobre, si registra nei Paesi Bassi. Negli ultimi cinque anni, il prezzo è aumentato in media del 28% da settembre a ottobre. Quest'anno è stato del 54%. Anche la Spagna (dal 14% nel 2022 all'8% negli ultimi cinque anni) e l'Italia (dal 34% al 19%) hanno registrato un incremento percentuale maggiore dei prezzi. In Francia, i prezzi tradizionalmente scendono, ma in questo caso la percentuale è inferiore (da -3% a -8%).
Prezzi al chilogrammo
Nonostante il notevole aumento nei Paesi Bassi e anche in Spagna, i prezzi medi al chilogrammo in entrambi i principali Paesi produttori di pomodoro sono inferiori al prezzo medio nell'Unione europea. Contro il prezzo al chilogrammo di 1,69 euro in Ue, Paesi Bassi (1,52) e Spagna (1,50) non possono competere. Negli ultimi cinque anni, il prezzo record di ottobre è stato di 1,24 euro nei Paesi Bassi e di 1,35 euro in Spagna.
In Italia, il prezzo di ottobre è solo di poco superiore al record degli ultimi cinque anni: in media 1,99 euro a ottobre nel 2022, contro il prezzo record precedente di 1,93 euro.
I prezzi sono crollati a metà ottobre
Il Belgio non è stato incluso dagli statistici europei nel dashboard. Sulla pagina del Ministero fiammingo dell'agricoltura e della pesca, i dati della Federazione delle cooperative orticole belghe danno un'idea dei prezzi del pomodoro nel mese di ottobre. A settembre, in Belgio, i prezzi erano ben al di sopra della media quinquennale, per poi iniziare a scendere dalla settimana 42 in poi. Nella settimana 44, nel passaggio tra ottobre e novembre, i prezzi sono scesi appena al di sotto della media quinquennale. I prezzi dei pomodori sfusi sono risultati leggermente inferiori a quelli dei pomodori a grappolo (non c'è distinzione sul dashboard del pomodoro). Successivamente, i prezzi sono leggermente aumentati.
Meno coltivazioni illuminate
Nelle serre dell'Europa nord-occidentale è arrivato il momento della rotazione delle colture. A seconda principalmente della situazione energetica e degli accordi di mercato, alcuni coltivatori stanno già lavorando alle nuove piantagioni, mentre altri hanno deciso di aspettare ancora un po'. La coltivazione illuminata c'è ancora, ma molto meno del solito. C'è anche la coltivazione autunnale che consente ai coltivatori di produrre ancora pomodori nel primo mese invernale, prima del Natale, con il minor apporto energetico possibile.
Verso un calo a novembre?
Tradizionalmente, il prezzo scende leggermente a novembre, quando la coltivazione nell'Europa nord-occidentale si sovrappone in parte a quella del sud e anche alle importazioni dal Marocco. Con la situazione di quest'anno, (nuovamente) diversa dal solito, resta da vedere quale sarà il bilancio a fine novembre. Per ora i prezzi non sono ancora ai livelli di metà ottobre.
L'anno scorso, in un’altra annata anomala per i pomodori, il calo di novembre non è stato forte come al solito. Rispetto allo scorso anno, in Europa nord-occidentale, la coltivazione illuminata è ulteriormente diminuita, mentre la produzione in Spagna è più alta, e anche il Marocco (e la Turchia, secondo voci di mercato) sta guadagnando terreno.