Attualmente, l'aumento del prezzo delle cipolle sta frenando le esportazioni di merce dai Paesi Bassi. "All'inizio della settimana le cose andavano ancora bene. Ma questa settimana il prezzo - presumibilmente dettato dall'agricoltore - è aumentato di 3 centesimi. In questo modo, il prezzo delle pezzature 60/80 è arrivato subito a 38 centesimi. Di conseguenza gli acquirenti, ad esempio dell'Estremo Oriente, si stanno ritirando", afferma Rene Tiggelman, della ditta olandese Handelsmaatschappij van Langevelde, con sede a Kruiningen.
"A 35 centesimi, gli ordini arrivavano ancora con frequenza, a 38 centesimi non sono ancora riuscito a vendere. Come andranno le esportazioni in Estremo Oriente nel prossimo futuro credo sia un grande punto interrogativo. Molto dipende dalle esportazioni e dai prezzi delle cipolle cinesi - continua René - In Africa, le esportazioni di cipolle proseguiranno probabilmente fino a gennaio. I paesi africani hanno poche alternative e si affidano maggiormente all'Olanda".
"All'interno dell'Europa, ho sentito dire che alcune partite di merce saranno inviate nell'Europa dell'Est. Siamo in attesa di richieste dalla Spagna, dove hanno una quantità di cipolle significativamente inferiore. Nel frattempo, gli spagnoli iniziano a informarsi con cautela, ma non c'è ancora quasi nessuna cipolla che va lì", ha detto l'esportatore. Da un punto di vista qualitativo, l'esportatore ha superato la stagione senza reclami. "Anche le esportazioni di patate stanno andando discretamente bene per noi. Per queste, abbiamo alcuni clienti abituali".
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René Tiggelman
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