Tradizionalmente, i prodotti stagionali spagnoli, agrumi e in particolare ortaggi a frutto, ma anche kaki, acquisiscono una posizione di rilievo durante la stagione fredda. "L'offerta di ortaggi a frutto è ancora sufficiente ma, se dovesse fare più freddo anche in Spagna, potrebbe verificarsi una notevole carenza di fornitura, soprattutto perché in molte località dell'Europa nord-occidentale la produzione invernale si è fermata a causa dei costi". Tur (a destra), esperto spagnolo e amministratore delegato della FRESH FRUIT ALLIANCE, con sede a Friedrichshafen, descrive le attuali condizioni di mercato.
In qualità di importatore diretto, Tur rifornisce numerosi acquirenti del settore alimentare al dettaglio e all'ingrosso con prodotti biologici e convenzionali provenienti da coltivazioni spagnole. "Il biologico andava molto bene durante la pandemia ma, dall'inizio della crisi ucraina, i rivenditori di prodotti biologici hanno comunque subìto delle perdite nelle vendite, fino al 30%, mentre i discount sono stati in grado di generare più vendite di prodotti biologici".
Nel frattempo, i retailer stanno cercando di abbassare i prezzi, in tempi di aumento dell'inflazione e prudenza negli acquisti, ha affermato Tur. "La fornitura di merci sta diventando sempre più una priorità! In questo caso, i rivenditori di generi alimentari dovrebbero comunicare di più con importatori e produttori".
Nel settore degli ortofrutticoli, ad Almería, le vendite continuano ad andare bene dall'inizio della stagione, ma Tur deve comunque affrontare le forti oscillazione dell'offerta. "Per quanto riguarda i cetrioli, ad esempio, la prima ondata di raccolti è ormai terminata, motivo per cui c'è un notevole gap nella fornitura. Per quanto riguarda i cetrioli biologici, nella settimana 44-45 si sono verificate eccedenze significative, che difficilmente potrebbero essere smaltite. Ora stiamo assistendo a una situazione simile con i pomodori a grappolo biologici".
Trend in calo per i kaki spagnoli
Nel frattempo, Tur si occupa anche della commercializzazione dei kaki spagnoli, in particolare della varietà commerciale Rojo Brillante. "L'interesse per i kaki che c'era fino a qualche anno fa, secondo me, ma ora si è esaurito. Sebbene i programmi di vendita al dettaglio possano essere ancora soddisfatti, il prodotto ha perso quote sul mercato all'ingrosso. Questo si riflette anche nella coltivazione, in quanto la superficie coltivata a kaki è stata notevolmente ridotta negli ultimi anni".
Nel settore del retail alimentare tedesco, i kaki vengono ancora forniti soprattutto in confezioni da 1 kg. Di norma, i kaki sono di stagione da ottobre a febbraio.
Rispetto ad altri Paesi europei, i kaki tendono a essere meno accessibili nella vendita al dettaglio tedesca, continua Tur. "I consumatori di altri Paesi, che si tratti di Regno Unito, Scandinavia o Belgio, sono generalmente disposti a spendere un po' di più per la frutta. I kaki sono considerati un bene di lusso, sotto questo aspetto, perciò sono frutti di cui le persone probabilmente fanno a meno, in questi tempi di difficoltà economiche. Verso Natale non prevedo che i tassi di vendita salgano granché, in Germania, perché molti trascorreranno le festività all'estero".
Nonostante il basso livello di concorrenza, Tur ha affermato che non ci si deve aspettare una ripresa dei kaki nei prossimi anni. "È vero, ci sono delle sovrapposizioni con l'analogo prodotto israeliano, simile ai kaki, e anche i frutti italiani sono ben rappresentati qui nel sud della Germania. Tuttavia, il problema non è la concorrenza, ma il fatto che il consumo di kaki in Germania sia generalmente in calo. A questo proposito, credo che nei prossimi anni continueranno a esserci piccole riduzioni delle superfici coltivate nella zona di origine".
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Roberto Tur
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