La mela Juliet è ormai un riferimento a livello internazionale, grazie innanzitutto alle sue qualità intrinseche, oltre a una strategia di produzione e commercializzazione ben pianificata, a pochi produttori con spirito imprenditoriale e a un ottimo lavoro di squadra. La storia di successo di questa mela festeggia quest'anno il 20° anniversario.
Per questa ricorrenza è stato organizzato un concorso rivolto ai consumatori, senza obblighi, con diversi premi in palio. "Abbiamo anche in programma di intervenire al Salone Internazionale dell'Agricoltura. Abbiamo anche creato un logo speciale per l'occasione".
Un inizio per pochi
La storia della Juliet inizia nella stagione 2001/02 nel dipartimento del Vaucluse all’interno della SICA Midi Saveur, grazie a un piccolo gruppo di produttori desiderosi di cambiare le loro pratiche agricole. "Eravamo cinque produttori che volevano lanciarsi in una nuova avventura, con il supporto del nostro tecnico del frutteto, Guilhem Severac".
"Alla fine degli anni '90, spinti dal desiderio di andare oltre un metodo di coltivazione ragionato, abbiamo cercato una varietà che fosse gustosa e adatta alla produzione biologica. È così che è iniziata la storia della Juliet. Ognuno di noi ha piantato 2 ettari, per un totale di 10. Poco dopo, altri produttori si sono uniti a noi, ma lo sviluppo di questa nuova coltura si è subito bloccato, perché molti si interrogavano ancora sul futuro dell'agricoltura biologica, per poi riprendere nella campagna 2008/09", spiega Jean-Noël Carles, presidente di Les Amis de Juliet.
Al SIA 2020
Una crescita accelerata dalla Cardell Export
L'associazione Les Amis de Juliet è stata creata nel 2005. "L'obiettivo era avere uno scambio e unire le forze. Poi, per sviluppare i nostri frutteti, ci siamo rivolti alla Cardell Export, con l’obiettivo di far conoscere la Juliet in tutto il mondo. Si sono quindi impegnati a piantare 15 ettari nel loro sito di Marsillargues e hanno iniziato a commercializzare le mele Juliet. Con la forza commerciale della Cardell Export in Francia, Europa e Asia, altri produttori hanno deciso di associarsi, soprattutto nel sud-ovest della Francia e nella Valle della Loira. L'associazione ha attualmente 190 produttori di mele che coltivano la varietà Juliet su 700 ettari".
Una mela biologica che ha trovato il suo posto sul mercato convenzionale
Ma ciò che rende così speciale la storia della Juliet è che, in 20 anni, questa varietà 100% biologica è diventata un riferimento anche al di fuori del settore biologico. Infatti, ha trovato il suo posto sul mercato convenzionale, accanto a varietà di mele più conosciute. Una situazione senza precedenti che ha permesso alla varietà di sopravvivere ai tumulti che agitano il settore del biologico.
"Al MIFEXPO, ho incontrato alcuni rivenditori ortofrutticoli e ho chiesto se vendevano la Juliet. Uno di loro ha risposto: Dovremmo essere degli sciocchi a non venderla!". Questa risposta la dice lunga sul posto che occupa oggi sul mercato la mela bicolore. "Cinque anni fa vendevamo di più sul mercato biologico. Oggi i nostri dati di vendita sono ancora soddisfacenti, ma vendiamo di più sul mercato convenzionale. Di conseguenza, siamo meno colpiti dalla crisi del settore biologico. La varietà Juliet è parte integrante della gamma convenzionale tradizionale, che comprende Granny, Golden, Chanteclerc, fra le altre varietà. Il fatto che sia biologica è solo una qualità in più nel settore convenzionale. Sono persino convinto che alcune persone la comprino senza sapere che è biologica".
La decisione del breeder è stata determinante
Questa posizione unica sul mercato è stata resa possibile grazie al vivaio Pépinières Escande. "Siamo stati fortunati ad avere con noi il selezionatore Benoît Escande, che ha deciso di fornirci solo piante per una produzione biologica e francese. Questo ha reso la Juliet la prima mela al mondo 100% biologica e 100% francese. È anche grazie alla sua decisione che siamo riusciti a controllare gli impianti della Juliet e il loro sviluppo".
Progressi ancora in corso
Dopo un importante programma di impianto, realizzato negli ultimi tre anni e che ha portato a ulteriori 300 ettari, si prevede un aumento da 10.000 a 15.000 tonnellate. "Abbiamo appena finito di piantare. Oggi il raccolto si aggira intorno alle 20.000 tonnellate e, quando gli alberi saranno a regime, si potranno raggiungere le 30.000/35.000 tonnellate. La mela Juliet è già ben consolidata in Francia e in Asia, ma continueremo a lavorare sul suo potenziale commerciale". Nei prossimi anni, la Juliet promette di continuare a fare progressi.
Per maggiori informazioni:
Jean-Noël Carles
Juliet
[email protected]
www.pomme-juliet.bio