Un'annata da ricordare, nonostante i problemi dovuti al lepidottero Cydia, che ha causato danni fino al 40%, in certi castagneti. "Ma nonostante questo - esordisce Ombretta Farneti, presidente dell'Associazione Marrone dolce di Pieve di Rivoschio in provincia di Forlì-Cesena - l'annata è stata ottimale".
I marroni della zona di Pieve di Rivoschio, nell'Appennino romagnolo, sono stati abbondanti e di grosso calibro. Di conseguenza, i prezzi sono partiti subito bene, attorno a 7 euro, per poi attestarsi a 5 euro/kg.
"Siamo 18 produttori associati - continua la presidente - e siamo motivati da un grande entusiasmo. In tanti stanno recuperando gli antichi castagneti e il prodotto è molto apprezzato. Le vendite 2022 hanno avuto più canali di sfogo, fra cui le sagre paesane che sono tornate come ai livelli pre-Covid. Noi ce la mettiamo tutta per valorizzare queste zone di montagna e per evitare lo spopolamento. In ciò, la castagna è un prodotto che può dare reddito e favorire la presenza degli agricoltori".
Fra l'altro, 7 Consorzi dell'Emilia Romagna stanno facendo rete per essere più uniti, scambiarsi informazioni, migliorare la redditività dei castagneti. "Essendo uniti, possiamo chiedere al Ministero di adottare politiche atte a favorire lo sviluppo del territorio di montagna e la produzione di frutti come le castagne".
Si è aggravato, però, il problema degli animali selvatici, cinghiali in primis. "Negli ultimi due anni, il numero di capi abbattuti non è stato sufficiente a limitare i danni - conclude Farneti - e questo sta causando ora notevoli problemi: ci sono branchi da decine di animali che vagano nei nostri campi, distruggendo tutto. Stiamo lavorando per montare i dissuasori, ma sono soltanto un palliativo. Occorre che la Regione intervenga, dandoci la possibilità di difendere le nostre aziende secondo le disposizioni di legge che alcuni hanno già applicato".
Per maggiori informazioni
Ass. Marrone Dolce
di Pieve di Rivoschio
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