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A colloquio con Walter Guerra del Centro di Sperimentazione Laimburg

"Melo: il coraggio di innovare c'è, l'importante è non morire di novità"

La prossima edizione di Macfrut (3-5 maggio 2023) ospiterà il Salone del vivaismo e dell'innovazione varietale, che rappresenterà l'occasione per fare il punto sulla situazione a livello mondiale. A questo proposito, ospitiamo una serie di interviste con alcuni esperti della ricerca per le diverse specie frutticole. Dopo l'articolo con Gianluca Baruzzi (cfr. Freshplaza del 24/11/2022) è la volta di Walter Guerra, direttore dell'Istituto di Frutti- e Viticoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg, grande esperto e conoscitore del breeding sul melo.

"Alla recente edizione di Interpoma - esordisce Guerra - erano esposte 60 varietà di mele a club. Ricordo che, solo 10 anni fa, in una mostra simile organizzata dal sottoscritto, le varietà esposte erano la metà, circa 30. Segno che, nel corso degli anni, si è investito e scommesso molto sul 'proteggere' le varietà, per dar loro maggior valore, controllandone le quantità, i siti di produzione e la qualità. Ma se pensiamo al futuro, cosa dobbiamo aspettarci? Fra dieci anni il panorama varietale sarà stabile, oppure avremo 120 selezioni? O saranno in calo?"

Interrogativi cui non è facile dare risposta. "Forse 60 sono troppe? Può essere, ma ricordiamo che non sono destinate tutte agli stessi mercati: vi sono consumatori che le preferiscono acidule, altri più dolci, altri più o meno colorate, e sono consumatori sparsi in diversi mercati del mondo. Quindi non pensiamo che tutte e 60 siano allo stesso tempo presenti nei medesimi mercati".

Di queste 60, in Italia vi sono una trentina di varietà club, di cui una ventina in Alto Adige. "Il coraggio di innovare c'è, l'importante è non morire di innovazione. Si punta su molte tipologie, ma poi saranno i mercati a sancirne il successo o la perdita di interesse. A noi breeder e tester tocca la selezione agronomica sulla base delle richieste e delle nuove tendenze, ma poi è il mercato a deciderne la definitiva selezione".

Guerra conferma che, negli ultimi anni, nel miglioramento genetico si cercano sempre di più resistenze multiple ai diversi patogeni, e in generale si mira a varietà in grado di adattarsi al meglio a condizioni climatiche molto variabili.

In Nuova Zelanda, la superficie dedicata alle mele "in esclusiva" è di circa il 30% sul totale, in Italia del 16% che sale al 23% in Alto Adige. Anche i Paesi Bassi hanno una percentuale elevata, attorno al 30%, soprattutto però in quanto ultimamente hanno estirpato molti impianti di melo (con varietà standard), pertanto è salita la percentuale di quelle club.

"Dieci anni fa, in Alto Adige avevamo circa 1000 ettari a club, oggi siamo a 4000 ettari, mentre in Trentino si è passati da praticamente zero ettari a circa 1000". 

Sul fronte delle qualità organolettiche, "fasce di consumatori più giovani apprezzano le mele supercroccanti e succose. Anche il segmento a polpa rossa e il formato snack ha molto da dire, specie con ulteriori perfezionamenti" conclude Guerra.

Il Salone del vivaismo e dell'innovazione varietale a Macfrut prevede cinque meeting dedicati all'attività di breeding per fragola, actinidia, uva da tavola, melo, ciliegio. Dopo una relazione introduttiva tenuta da esperti di fama internazionale, la parola verrà data a chi crea e diffonde innovazione. Le aziende interessate a presentare le proprie novità varietali possono prendere contatto con la segreteria organizzativa (riferimenti qui sotto).

Per maggiori informazioni
www.macfrut.com  
[email protected]