A conclusione della giornata studio "Il Tecnologo Alimentare nella strategia Farm to Fork e Biodiversity", che si è svolta ieri 29 novembre all'Accademia dei Georgofili, il prof. Paolo Fantozzi, moderatore dell'evento e presidente del Comitato consultivo dei Georgofili per le tecnologie alimentari, ha dichiarato: "Dalla giornata sono emerse delle importanti considerazioni. In primis quella che le tecnologie alimentari possono essere finemente governate per aumentare l'efficienza, ridurre gli sprechi ed i consumi dei processi di produzione, favorire l'impiego di energie rinnovabili e sostenere l'economia circolare. Anche le cosiddette 'attività ancillari', che sono essenziali per la produzione e commercializzazione di un alimento, possono essere svolte all'insegna della sostenibilità".
"Facciamo riferimento, per esempio - ha proseguito il prof. Fantozzi - ai processi di sanificazione, pest control, manutenzione, qualifica dei fornitori, formazione del personale, comunicazione e marketing. E' emerso inoltre che le linee strategiche d'intervento riguardano certamente l'utilizzo efficiente degli input di base (acqua ed energia) attraverso l'efficientamento e l'ottimizzazione dei processi, l'ottimizzazione del packaging e la corretta gestione degli imballaggi post-uso ed infine l'approvvigionamento sostenibile e l'utilizzo di formulazioni innovative a ridotto impatto ambientale".
La giornata ha messo in evidenza la centralità del ruolo del tecnologo alimentare per il sistema alimentare italiano: possiede, infatti, competenze esclusive e distintive (con una visione complessiva della filiera) che permettono di promuovere sostenibilità e resilienza nell'evoluzione dei processi di trasformazione degli alimenti.
Al fine di creare una filiera della conoscenza efficiente si auspica la creazione di un rapporto sempre più stretto e intenso tra gli attori della filiera agro-alimentare con la possibilità di una federazione tra i Dottori Agronomi e i Tecnologi Alimentari.