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Ottimo sviluppo delle piantine e anticipo della raccolta nel Metapontino

L'aggiornamento sullo stato dei fragoleti e sull'avvio della nuova stagione

Finora, l'andamento climatico è stato favorevole per la produzione delle fragole, tanto da aver velocizzato il processo di maturazione dei frutti e anticipato di poco l'avvio della nuova campagna. Da circa due settimane, chi aveva messo a dimora le cultivar precoci ha iniziato a raccogliere le prime fragole, staccando quantitativi sicuramente maggiori e vantando una interessante frequenza di raccolta rispetto allo scorso anno.

A fornirci un quadro attuale sullo stato di salute dei fragoleti nel Metapontino (Basilicata - Italia) è Gennaro Motta, agronomo della Timac Agro Italia. "Nella maggior parte dei campi - spiega il tecnico - per entrambe le tipologie di piante (radicata e fresca) si è registrato un ottimo sviluppo e, per le varietà precoci a cima radicata, si è avuto addirittura un anticipo di almeno una settimana nel calendario di raccolta. L'andamento climatico di ottobre/novembre è stato caratterizzato da alte temperature, con picchi anche di 27° C, ottima luminosità e piogge scarse. Dunque, i fragoleti della Basilicata sono performanti, malgrado non siano mancati significativi problemi di fallanza, ancora tutti da spiegare, per determinate varietà. Le piante fresche si presentano in uno stato avanzato e, se il clima dovesse continuare a essere favorevole per tutto il mese di dicembre, l'esordio potrebbe verificarsi già dalla metà di gennaio".

"Ci sono produttori che ad oggi hanno raccolto circa 20-30 g in più rispetto allo stesso periodo del 2021 - continua l'agronomo - e altri che, nonostante abbiano trapiantato in ritardo, sono riusciti comunque a partire prima con la raccolta. Al momento, si sta raccogliendo in media ogni cinque giorni. Nelle campagne precedenti, vi era una predominanza di Florida-Fortuna come cultivar precoce; quest'anno invece sono presenti diverse varietà. Una tendenza che conferma come i produttori stiano ampliando la finestra commerciale non solo per le ragioni legate alla forte carenza di manodopera, ma soprattutto per garantire continuità ai clienti e avere maggiori possibilità di reddito durante i mesi autunno-vernini".

A Motta abbiamo chiesto se ritiene ci sia una flessione degli ettari investiti a fragola nella fascia Metapontina. "Una riduzione degli ettari, seppur lieve, si registra sicuramente rispetto alla stagione passata, ma ancora non esistono dati ufficiali sulle superfici dedicati. Quello che posso affermare, però, è che molti impianti riguardano il ristoppio, dovuto ai rincari delle materie prime. I costi di produzione sono lievitati anche del 30%. Ad oggi, per mettere a dimora un ettaro di fragole occorrono intorno agli 80mila euro, a fronte dei 35-40mila se parliamo di ristoppio. Anche le tariffe della manodopera sono aumentate del 20%".